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TITINA MASELLI
Con il testo critico di Alberto Fiz
EDUARDO SECCI
miart
Milano, 17-19 settembre 2021
Decades, sezione a cura di Alberto Salvadori
Padiglione 4, Stand A35
Vincitore del PREMIO HERNO
Veduta dello stand di Eduardo Secci, Titina Maselli, miart 2021, Decades, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
La galleria Eduardo Secci partecipa a miart 2021, a Milano, dal 17 al 19 settembre (VIP Preview: 16 settembre).
La 25° edizione della fiera d’arte moderna e contemporanea, organizzata da Fiera Milano e diretta da Nicola Ricciardi, coinvolge 142 gallerie internazionali.
Eduardo Secci rende omaggio a Titina Maselli (1924-2005) nella sezione “Decades” che, a cura di Alberto Salvadori, esplora la storia del XX secolo attraverso stand monografici o tematici dedicati a momenti chiave di un decennio specifico, dal 1910 al 2010.
La galleria, con sede a Firenze e Milano, presenta sette dipinti di medio e grande formato della celebre pittrice, figura tra le più rappresentative della scena artistica italiana del Novecento. Con il testo critico di Alberto Fiz, il progetto espositivo proposto intende identificare le peculiarità di una ricerca unica, caratterizzata da una libertà espressiva che ha permesso all’artista di investigare in autonomia “gli archetipi della modernità”, come scrive Enrico Crispolti.
In quest’occasione, i lavori ripercorrono la carriera di Titina Maselli soffermandosi sul periodo degli anni Cinquanta quando, durante il soggiorno a New York, amplia la propria prospettiva sviluppando un’indagine profondamente innovativa sulle tematiche urbane. Giunge, difatti, ad una personalissima sintesi tra le istanze ottiche-cinetiche di derivazione futurista e l’oggettività pittorica che alla fine del decennio condurrà all’esplosione della Pop Art.
Calciatore parata, 1951, olio su tavola, 57 x 76 x 4 cm ; Arrivando in città, 1955, olio su tavola, 81 x 92 cm ; Baci Perugina, 1960, olio su tavola, 90 x 116 x 4 cm ; Calciatore rosso, 1970 ca., acrilico su tela, 195 x 105 cm ; Footballer, 1975, acrilico su tela, 130 x 97 cm ; Elevated Grattacieli / Calciatore ferito, 1984, acrilico su tela, 250 x 400 x 4 cm ; Boxeur e Palazzo II, 1992, acrilico su tela, 89 x 116 cm
Veduta dello stand di Eduardo Secci, Titina Maselli, miart 2021, Decades, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
La galleria Eduardo Secci ha ricevuto il Premio Herno di miart 2021 presentando la personale dedicata all’artista Titina Maselli(1924-2005), con il testo critico di Alberto Fiz, all’interno della sezione “Decades”, a cura di Alberto Salvadori.
Giunto alla sesta edizione, il riconoscimento del valore di 10.000 € è stato assegnato allo stand con il miglior progetto espositivo dalla giuria internazionale composta da Andrea Bellini (Direttore, Centre d'Art Contemporain, Ginevra), Quinn Latimer (scrittrice e poetessa, Basilea) e Andrea Lissoni (Direttore Artistico, Haus der Kunst, Monaco), che ha così motivato:
“Il corpus di lavoro di Titina Maselli merita senz’altro di essere riproposto sullo scenario internazionale, come sia la selezione sia il display sensibile da parte della galleria Eduardo Secci confermano. La giuria è rimasta colpita dalla significatività storica dell’artista ma anche dalla considerevole risonanza con le preoccupazioni presenti nelle generazioni emergenti a livello globale: un’idea specifica di tecnologia e la sua naturale incorporazione, uno sguardo testimoniale che ricorda e trasforma ricerche cinematografiche sperimentali, e, non ultima, una pratica libera da canoni ma rigorosa e abitata da una profonda attitudine interdisciplinare.”
Veduta dello stand di Eduardo Secci, Titina Maselli, miart 2021, Decades, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Titina Maselli, nata a Roma nel 1924, è stata una pittrice, attrice e scenografa, primogenita del critico d’arte Ercole Maselli e di Elena Labroca. Dipinge sin da bambina, incoraggiata dall’entourage colto della famiglia. Suo fratello, Francesco ‘Citto’ Maselli è regista. Nel 1945 sposa l’artista Toti Scialoja, da cui si separa nel 1950 dopo un sodalizio importante. Dopo la prima personale, presentata da Corrado Alvaro alla Galleria L'Obelisco a Roma nel 1948, espone in diverse edizioni della Biennale d’Arte di Venezia (tra il 1950 e 1995) e della Quadriennale di Roma (tra il 1951 e 2000). Dal 1952 al 1955 si traferisce a New York e, spinta dalla grande fascinazione per la metropoli americana, approfondisce temi già avviati in precedenza come il paesaggio urbano, le rappresentazioni di pugili e calciatori, giungendo ad una rinnovata sintesi espressiva. Si susseguono diversi soggiorni nelle capitali europee: trascorre tre anni in Austria, per poi tornare a Roma e lasciarla nuovamente nel 1970 alla volta di Parigi. In seguito si divide tra quest’ultime. Durante la sua intensa carriera di scenografa, collabora soprattutto con teatri francesi e tedeschi, lavorando anche a Sei personaggi in cerca di autore alla Freie Volksbühne di Berlino nel 1981 e Maria Stuarda al Festival di Avignone nel 1983. Muore a Roma, nella sua casa di Trastevere, nel 2005.
Ha esposto in Italia e all’estero. Ricordiamo le mostre più significative alla Galleria Durlacher di New York (1953, 1955), Fondation Maeght di Saint-Paul-de-Vence (1972), Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1975), Kunstamt Kreuzberg di Berlino (1979), Pinacoteca e Musei Comunali di Macerata (1985), Casa del Mantegna di Mantova (1991), Galleria Giulia di Roma (1998) e all’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo (1998). Nel 2000, Carlo Azeglio Ciampi le conferisce il Premio Presidente della Repubblica.
La pittura fibrillante di Titina Maselli
Testo critico di Alberto Fiz
“Ella ardisce di mettere in un quadro un telefono, una macchina da scrivere, una di quelle cartacce che la notte fanno un grumo bianco sull’asfalto della città. E sono i fantasmi di questi oggetti più che gli oggetti”. A scrivere l’introduzione della prima mostra personale di Titina Maselli alla galleria l’Obelisco di Roma nel 1948 è lo scrittore Corrado Alvaro che intuisce alla perfezione quelli che saranno gli intendimenti dell’artista romana interessata all’interazione dell’oggetto con lo spazio e non certo alla creazione di forme rappresentative in sé concluse.
Se nelle sue prime apparizioni compaiono i simulacri in chiave espressionista di una bistecca, di una bottiglia o di una macchina da scrivere, ben presto traccia un solco netto rispetto a qualsiasi forma di realismo (ma prende le distanze anche dall’astratto-informale) sviluppando un percorso solitario e fortemente innovativo che non trova eguali nell’ambito dell’arte italiana. Sin dai primi dipinti notturni realizzati alla fine degli anni Quaranta, appare evidente il desiderio di spostare l’attenzione dalla cosa ai tracciamenti di una realtà espansa che supera la contingenza oggettuale. Del resto, i frammenti che s’intravedono tra i bagliori sono campi di tensione destinati a orientare la pittura al di fuori di ogni stilema precostituito, come dimostra, poco dopo, quando giunge a New York nel 1952 (è del 1950 la sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia) nella certezza di aver già trovato la strada di un’arte fenomenica. Lei, infatti, ha la capacità di catturare l’atmosfera della Grande Mela senza fermare il passaggio degli oggetti ma intercettando, come lei stessa afferma, “lo stato fibrillante”. Grattacieli, pubblicità, insegne luminose, boxeurs o calciatori, diventano elementi indistinguibili di un’indagine caratterizzata da simultaneità, sovrapposizione e immanenza.
In tal senso, Titina Maselli è l’artista che con maggior consapevolezza si orienta verso un universo che non è caratterizzato da oggetti, bensì da infinite variabili e dalle loro relazioni. Secondo agli insegnamenti della meccanica quantistica, le cose non sono tra loro indipendenti ma si modificano le une rispetto alle altre perdendo la loro autonomia: “La dinamica del mondo è data dall’equazione che stabilisce quali relazioni ci sono tra tutte le variabili che lo descrivono. Tutte sullo stesso piano. Descrive gli accadimenti possibili, le correlazioni possibili”, spiega Carlo Rovelli. Ebbene, Titina Maselli coglie il reciproco condizionamento degli oggetti in movimento indagando il flusso dinamico che li attraversa senza alcuna distinzione tra processi animati o inanimati. Nel caleidoscopio immaginifico creato dalla sua pittura ansiosa e cromaticamente esplosiva, soprattutto negli anni settanta e ottanta, gli elementi fluttuanti non si lasciano catturare dallo sguardo. Insomma, come sottolinea Enrico Crispolti, “il mondo non appare più percepibile se non come pulviscolo”.
A differenza del Futurismo, Titina Maselli propone il movimento in base ad una proiezione spaziotemporale dove non esiste alcuna separazione tra oggetto e mondo. Ciò che conta è la simultaneità di un processo che coinvolge l’intero sistema rendendo la sua ricerca particolarmente persuasiva non solo per la sua affinità nei confronti della scienza, ma anche rispetto a quella modernità liquida tracciata da Zygmunt Bauman. Le riflessioni dell’artista in presa diretta, quasi si trattasse di scrittura automatica, hanno una perfetta corrispondenza con la sua pittura saettante e imprevedibile: “La stoffa, i bottoni, l’asola; la cenere sulla sigaretta, la ruga e il lucido tutto intorno. La vita, rapida, in corsa verso la morte; gli oggetti quasi imperituri. Dipingerli con identica fragranza”. O ancora: “New York. Dare il senso di questa aria disseccante, scardinante, contorcente. Senza scampo sia il nucleo e anche il soprasenso degli argomenti. Argomenti impassibili, ingranaggi. Come s’avvitano le réclames ai muri, l’articolazione nello spazio dei corpi di metallo verniciato”.
C’è un’opera fondamentale di Titina Maselli che sembra riassumere l’inquietudine di tutto il suo percorso artistico filtrato da una costante soggettività. Si tratta di Elevated, grattacieli / Calciatore ferito dipinta nel 1984 ed esposta nel medesimo anno alla Biennale di Venezia. È un lavoro monumentale di quattro metri dove l’artista sembra presagire la ferita di New York creando una sovrapposizione di elementi verticali e orizzontali. I grattacieli da cui filtrano le luci bluastre che coprono l’intera superficie in un movimento a scacchiera, vengono oltrepassati, direi sventrati, dal movimento ad alta velocità dei vagoni della metropolitana occupati da personaggi fantasmatici che sembrano inabissarsi sino a precipitare nel vuoto: “Il corpo astratto attraversa il treno che lo attraversa per confondersi già con la struttura non meno astratta dei vagoni, i quali sono composti solamente da finestrini che s’incrociano. Come distinguere ciò che attraversa da ciò che viene attraversato?”, si chiede il filosofo Alexander García Düttmann sapendo bene che il suo quesito è destinato a rimanere senza soluzione.
È proprio nella moltitudine di un reale non più identificabile, frammentario e frammentato, che si esprime la poetica di un’artista che non ha ancora trovato la sua giusta collocazione nell’ambito dell’arte italiana dove le andrebbe riconosciuto un ruolo di assoluta protagonista. Del resto, qualunque etichetta le sta stretta ed è certo un abbaglio avvicinarla alla Pop Art. Se taluni soggetti potrebbero essere sovrapponibili, gli intendimenti e la metodologia appaiono diametralmente opposti. Lo conferma Baci Perugina, un’opera degli anni sessanta che si potrebbe considerare come una dichiarazione di poetica. In questo caso, lo sguardo dell’immagine femminile in primo piano di fronte alla vetrina è cancellato da una linea verticale che ne impedisce la visione. Il prodotto che dà il titolo all’opera viene relegato su un lato del dipinto ribaltando ogni pretesa d’identificazione. Nella parte sottostante alla scatola di Baci Perugina compaiono le ombre scure di oggetti domestici quali bottiglie e bicchieri che creano un ulteriore distanziamento. Mentre la Pop Art propone l’immagine replicata dell’oggetto commerciale, Titina Maselli lo sottrae all’apparenza in nome di una pittura che si fa azione e turbamento.
Video della retrospettiva di Titina Maselli, introdotta dal curatore Alberto Fiz, nella galleria Eduardo Secci Firenze, dall’8 maggio al 31 luglio 2021: www.eduardosecci.com/it/exhibitions/49-titina-maselli-titina-maselli.
Titina Maselli, Elevated Grattacieli / Calciatore ferito, 1984, acrilico su tela, 250 x 400 x 4 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Veduta dello stand di Eduardo Secci, Titina Maselli, miart 2021, Decades, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Eduardo Secci è stata fondata nel 2013 a Firenze e da giugno 2021 ha sede anche a Milano. Entrambi gli spazi presentano un doppio programma, che alle mostre della galleria affianca le proposte espositive di NOVO, il project space votato alla ricerca e alla sperimentazione di giovani artisti.
Sino al 2 ottobre, le sale di Eduardo Secci Milano accolgono la personale di Kevin Francis Gray, a cura di Sergio Risaliti (direttore artistico del Museo Novecento di Firenze e guest curator della sezione di Arte Contemporanea del Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli). La mostra riunisce una selezione di opere tra le più significative del percorso dello scultore di origini irlandesi (1972, Armagh), che vive e lavora a Londra e a Pietrasanta.
Video della mostra con introduzione dell'artista: www.eduardosecci.com/it/exhibitions/51/.
Sino al 2 ottobre, NOVO Milano, il project space di Eduardo Secci, presenta la personale “Radicalization Pipeline” di Theo Triantafyllidis(1988, Atene; vive e lavora a Los Angeles) con lavori in ceramica e software. L’artista trae ispirazione da videogiochi e recenti eventi di disordine civile negli Stati Uniti. Osservando fenomeni come l'ascesa di QAnon, traccia connessioni tra gamification, fantasy e radicalizzazione politica.
Video della mostra con introduzione dell'artista: www.novo.ooo/it/exhibitions/9-theo-triantafyllidis.
Dal 9 settembre al 6 novembre, Eduardo Secci Firenze ospita la collettiva “Le contraddizioni della fragilità”, a cura di Angel Moya Garcia(curatore e responsabile della programmazione del Mattatoio a Roma), che coinvolge Diana Al-Hadid, Alejandro Almanza Pereda, Andrea Galvani, José Carlos Martinat e Matthew Ritchie.
Dal 9 settembre al 6 novembre, NOVO Firenze propone la personale “Sfiorare Fantasmi” di Bea Bonafini, a cura di Edoardo Monti(fondatore di Palazzo Monti a Brescia e curatore). La sua ricerca intreccia esperienze personali e collettive in atmosfere fantastiche, mescolando tecniche e materiali diversi come il disegno, l’arazzo, il tappeto, la ceramica e il sughero.
Mostre future, dall’8 ottobre al 20 novembre 2021:
Eduardo Secci Milano: mostra personale “Acustica” di Alfredo Pirri, a cura di Laura Cherubini
NOVO Milano: mostra personale “limone limone” di Radu Oreian, a cura di Pier Paolo Pancotto
Titina Maselli, Calciatore parata, 1951, olio su tavola, 57 x 76 x 4 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Titina Maselli, Calciatore rosso, 1970 ca., acrilico su tela, 195 x 105 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Titina Maselli, Boxeur e Palazzo II, 1992, acrilico su tela, 89 x 116 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Titina Maselli, Calciatore rosso, 1970 ca., acrilico su tela, 195 x 105 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Titina Maselli, Calciatore parata, 1951, olio su tavola, 57 x 76 x 4 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Titina Maselli, Baci Perugina, 1960, olio su tavola, 90 x 116 x 4 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Eduardo Secci
Titina Maselli
Con il testo critico di Alberto Fiz
miart
Decades, sezione a cura di Alberto Salvadori
Vincitore Premio Herno
Stand A35
Milano, dal 17 al 19 settembre 2021
VIP Preview: giovedì, 16 settembre
fieramilanocity_MiCo - Padiglione 4, Viale Scarampo, angolo Via Colleoni
Orari: venerdì 17 e sabato 18 settembre, 11.30 - 20.00 ; domenica 19 settembre, 11.00 - 19.00
APERTURA delle sedi milanesi durante miart 2021
Da giovedì 16 a sabato 18 settembre, Eduardo Secci e NOVO Milano saranno aperti dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00 oppure su appuntamento. Con colazione in galleria, tutti i giorni, dalle 9.30 alle 12.00.
Eduardo Secci Milano
Kevin Francis Gray
A cura di Sergio Risaliti
Dal 3 giugno al 2 ottobre 2021 (prorogata)
Video della mostra con introduzione dell’artista: www.eduardosecci.com/it/exhibitions/51
Acustica - Alfredo Pirri
A cura di Laura Cherubini
Dall’8 ottobre al 20 novembre 2021
NOVO Milano
Radicalization Pipeline - Theo Triantafyllidis
Dal 3 giugno al 2 ottobre 2021 (prorogata)
Video della mostra con introduzione dell’artista: www.novo.ooo/it/exhibitions/9-theo-triantafyllidis
limone limone - Radu Oreian
A cura di Pier Paolo Pancotto
Dall’8 ottobre al 20 novembre 2021
Via Zenale 3, Milano
Inaugurazione: venerdì, 8 ottobre, 16.00 - 21.00
Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
+39 02 38248728 / milano@eduardosecci.com
Eduardo Secci Firenze
Le contraddizioni della fragilità
Diana Al-Hadid, Alejandro Almanza Pereda, Andrea Galvani, José Carlos Martinat, Matthew Ritchie
A cura di Angel Moya Garcia
Dal 9 settembre al 6 novembre 2021
Video della mostra con introduzione del curatore: www.eduardosecci.com/it/exhibitions/53-le-contraddizioni-della-fragilita
NOVO Firenze
Sfiorare Fantasmi - Bea Bonafini
A cura di Edoardo Monti
Dal 9 settembre al 6 novembre 2021
Video della mostra con introduzione dell’artista: www.novo.ooo/it/exhibitions/10-sfiorare-fantasmi-bea-bonafini
Piazza Goldoni 2, Firenze
Orari: lunedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
+39 055 661356 / firenze@eduardosecci.com
www.eduardosecci.com / gallery@eduardosecci.com
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Ufficio Stampa: THE KNACK STUDIO / Tamara Lorenzi
tamara@theknackstudio.com / +39 347 0712934
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TITINA MASELLI
Con il testo critico di Alberto Fiz
EDUARDO SECCI
miart
Milano, 17-19 settembre 2021
Decades, sezione a cura di Alberto Salvadori
Padiglione 4, Stand A35
Vincitore del PREMIO HERNO
Veduta dello stand di Eduardo Secci, Titina Maselli, miart 2021, Decades, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
La galleria Eduardo Secci partecipa a miart 2021, a Milano, dal 17 al 19 settembre (VIP Preview: 16 settembre).
La 25° edizione della fiera d’arte moderna e contemporanea, organizzata da Fiera Milano e diretta da Nicola Ricciardi, coinvolge 142 gallerie internazionali.
Eduardo Secci rende omaggio a Titina Maselli (1924-2005) nella sezione “Decades” che, a cura di Alberto Salvadori, esplora la storia del XX secolo attraverso stand monografici o tematici dedicati a momenti chiave di un decennio specifico, dal 1910 al 2010.
La galleria, con sede a Firenze e Milano, presenta sette dipinti di medio e grande formato della celebre pittrice, figura tra le più rappresentative della scena artistica italiana del Novecento. Con il testo critico di Alberto Fiz, il progetto espositivo proposto intende identificare le peculiarità di una ricerca unica, caratterizzata da una libertà espressiva che ha permesso all’artista di investigare in autonomia “gli archetipi della modernità”, come scrive Enrico Crispolti.
In quest’occasione, i lavori ripercorrono la carriera di Titina Maselli soffermandosi sul periodo degli anni Cinquanta quando, durante il soggiorno a New York, amplia la propria prospettiva sviluppando un’indagine profondamente innovativa sulle tematiche urbane. Giunge, difatti, ad una personalissima sintesi tra le istanze ottiche-cinetiche di derivazione futurista e l’oggettività pittorica che alla fine del decennio condurrà all’esplosione della Pop Art.
Calciatore parata, 1951, olio su tavola, 57 x 76 x 4 cm ; Arrivando in città, 1955, olio su tavola, 81 x 92 cm ; Baci Perugina, 1960, olio su tavola, 90 x 116 x 4 cm ; Calciatore rosso, 1970 ca., acrilico su tela, 195 x 105 cm ; Footballer, 1975, acrilico su tela, 130 x 97 cm ; Elevated Grattacieli / Calciatore ferito, 1984, acrilico su tela, 250 x 400 x 4 cm ; Boxeur e Palazzo II, 1992, acrilico su tela, 89 x 116 cm
Veduta dello stand di Eduardo Secci, Titina Maselli, miart 2021, Decades, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
La galleria Eduardo Secci ha ricevuto il Premio Herno di miart 2021 presentando la personale dedicata all’artista Titina Maselli(1924-2005), con il testo critico di Alberto Fiz, all’interno della sezione “Decades”, a cura di Alberto Salvadori.
Giunto alla sesta edizione, il riconoscimento del valore di 10.000 € è stato assegnato allo stand con il miglior progetto espositivo dalla giuria internazionale composta da Andrea Bellini (Direttore, Centre d'Art Contemporain, Ginevra), Quinn Latimer (scrittrice e poetessa, Basilea) e Andrea Lissoni (Direttore Artistico, Haus der Kunst, Monaco), che ha così motivato:
“Il corpus di lavoro di Titina Maselli merita senz’altro di essere riproposto sullo scenario internazionale, come sia la selezione sia il display sensibile da parte della galleria Eduardo Secci confermano. La giuria è rimasta colpita dalla significatività storica dell’artista ma anche dalla considerevole risonanza con le preoccupazioni presenti nelle generazioni emergenti a livello globale: un’idea specifica di tecnologia e la sua naturale incorporazione, uno sguardo testimoniale che ricorda e trasforma ricerche cinematografiche sperimentali, e, non ultima, una pratica libera da canoni ma rigorosa e abitata da una profonda attitudine interdisciplinare.”
Veduta dello stand di Eduardo Secci, Titina Maselli, miart 2021, Decades, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Titina Maselli, nata a Roma nel 1924, è stata una pittrice, attrice e scenografa, primogenita del critico d’arte Ercole Maselli e di Elena Labroca. Dipinge sin da bambina, incoraggiata dall’entourage colto della famiglia. Suo fratello, Francesco ‘Citto’ Maselli è regista. Nel 1945 sposa l’artista Toti Scialoja, da cui si separa nel 1950 dopo un sodalizio importante. Dopo la prima personale, presentata da Corrado Alvaro alla Galleria L'Obelisco a Roma nel 1948, espone in diverse edizioni della Biennale d’Arte di Venezia (tra il 1950 e 1995) e della Quadriennale di Roma (tra il 1951 e 2000). Dal 1952 al 1955 si traferisce a New York e, spinta dalla grande fascinazione per la metropoli americana, approfondisce temi già avviati in precedenza come il paesaggio urbano, le rappresentazioni di pugili e calciatori, giungendo ad una rinnovata sintesi espressiva. Si susseguono diversi soggiorni nelle capitali europee: trascorre tre anni in Austria, per poi tornare a Roma e lasciarla nuovamente nel 1970 alla volta di Parigi. In seguito si divide tra quest’ultime. Durante la sua intensa carriera di scenografa, collabora soprattutto con teatri francesi e tedeschi, lavorando anche a Sei personaggi in cerca di autore alla Freie Volksbühne di Berlino nel 1981 e Maria Stuarda al Festival di Avignone nel 1983. Muore a Roma, nella sua casa di Trastevere, nel 2005.
Ha esposto in Italia e all’estero. Ricordiamo le mostre più significative alla Galleria Durlacher di New York (1953, 1955), Fondation Maeght di Saint-Paul-de-Vence (1972), Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1975), Kunstamt Kreuzberg di Berlino (1979), Pinacoteca e Musei Comunali di Macerata (1985), Casa del Mantegna di Mantova (1991), Galleria Giulia di Roma (1998) e all’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo (1998). Nel 2000, Carlo Azeglio Ciampi le conferisce il Premio Presidente della Repubblica.
La pittura fibrillante di Titina Maselli
Testo critico di Alberto Fiz
“Ella ardisce di mettere in un quadro un telefono, una macchina da scrivere, una di quelle cartacce che la notte fanno un grumo bianco sull’asfalto della città. E sono i fantasmi di questi oggetti più che gli oggetti”. A scrivere l’introduzione della prima mostra personale di Titina Maselli alla galleria l’Obelisco di Roma nel 1948 è lo scrittore Corrado Alvaro che intuisce alla perfezione quelli che saranno gli intendimenti dell’artista romana interessata all’interazione dell’oggetto con lo spazio e non certo alla creazione di forme rappresentative in sé concluse.
Se nelle sue prime apparizioni compaiono i simulacri in chiave espressionista di una bistecca, di una bottiglia o di una macchina da scrivere, ben presto traccia un solco netto rispetto a qualsiasi forma di realismo (ma prende le distanze anche dall’astratto-informale) sviluppando un percorso solitario e fortemente innovativo che non trova eguali nell’ambito dell’arte italiana. Sin dai primi dipinti notturni realizzati alla fine degli anni Quaranta, appare evidente il desiderio di spostare l’attenzione dalla cosa ai tracciamenti di una realtà espansa che supera la contingenza oggettuale. Del resto, i frammenti che s’intravedono tra i bagliori sono campi di tensione destinati a orientare la pittura al di fuori di ogni stilema precostituito, come dimostra, poco dopo, quando giunge a New York nel 1952 (è del 1950 la sua prima partecipazione alla Biennale di Venezia) nella certezza di aver già trovato la strada di un’arte fenomenica. Lei, infatti, ha la capacità di catturare l’atmosfera della Grande Mela senza fermare il passaggio degli oggetti ma intercettando, come lei stessa afferma, “lo stato fibrillante”. Grattacieli, pubblicità, insegne luminose, boxeurs o calciatori, diventano elementi indistinguibili di un’indagine caratterizzata da simultaneità, sovrapposizione e immanenza.
In tal senso, Titina Maselli è l’artista che con maggior consapevolezza si orienta verso un universo che non è caratterizzato da oggetti, bensì da infinite variabili e dalle loro relazioni. Secondo agli insegnamenti della meccanica quantistica, le cose non sono tra loro indipendenti ma si modificano le une rispetto alle altre perdendo la loro autonomia: “La dinamica del mondo è data dall’equazione che stabilisce quali relazioni ci sono tra tutte le variabili che lo descrivono. Tutte sullo stesso piano. Descrive gli accadimenti possibili, le correlazioni possibili”, spiega Carlo Rovelli. Ebbene, Titina Maselli coglie il reciproco condizionamento degli oggetti in movimento indagando il flusso dinamico che li attraversa senza alcuna distinzione tra processi animati o inanimati. Nel caleidoscopio immaginifico creato dalla sua pittura ansiosa e cromaticamente esplosiva, soprattutto negli anni settanta e ottanta, gli elementi fluttuanti non si lasciano catturare dallo sguardo. Insomma, come sottolinea Enrico Crispolti, “il mondo non appare più percepibile se non come pulviscolo”.
A differenza del Futurismo, Titina Maselli propone il movimento in base ad una proiezione spaziotemporale dove non esiste alcuna separazione tra oggetto e mondo. Ciò che conta è la simultaneità di un processo che coinvolge l’intero sistema rendendo la sua ricerca particolarmente persuasiva non solo per la sua affinità nei confronti della scienza, ma anche rispetto a quella modernità liquida tracciata da Zygmunt Bauman. Le riflessioni dell’artista in presa diretta, quasi si trattasse di scrittura automatica, hanno una perfetta corrispondenza con la sua pittura saettante e imprevedibile: “La stoffa, i bottoni, l’asola; la cenere sulla sigaretta, la ruga e il lucido tutto intorno. La vita, rapida, in corsa verso la morte; gli oggetti quasi imperituri. Dipingerli con identica fragranza”. O ancora: “New York. Dare il senso di questa aria disseccante, scardinante, contorcente. Senza scampo sia il nucleo e anche il soprasenso degli argomenti. Argomenti impassibili, ingranaggi. Come s’avvitano le réclames ai muri, l’articolazione nello spazio dei corpi di metallo verniciato”.
C’è un’opera fondamentale di Titina Maselli che sembra riassumere l’inquietudine di tutto il suo percorso artistico filtrato da una costante soggettività. Si tratta di Elevated, grattacieli / Calciatore ferito dipinta nel 1984 ed esposta nel medesimo anno alla Biennale di Venezia. È un lavoro monumentale di quattro metri dove l’artista sembra presagire la ferita di New York creando una sovrapposizione di elementi verticali e orizzontali. I grattacieli da cui filtrano le luci bluastre che coprono l’intera superficie in un movimento a scacchiera, vengono oltrepassati, direi sventrati, dal movimento ad alta velocità dei vagoni della metropolitana occupati da personaggi fantasmatici che sembrano inabissarsi sino a precipitare nel vuoto: “Il corpo astratto attraversa il treno che lo attraversa per confondersi già con la struttura non meno astratta dei vagoni, i quali sono composti solamente da finestrini che s’incrociano. Come distinguere ciò che attraversa da ciò che viene attraversato?”, si chiede il filosofo Alexander García Düttmann sapendo bene che il suo quesito è destinato a rimanere senza soluzione.
È proprio nella moltitudine di un reale non più identificabile, frammentario e frammentato, che si esprime la poetica di un’artista che non ha ancora trovato la sua giusta collocazione nell’ambito dell’arte italiana dove le andrebbe riconosciuto un ruolo di assoluta protagonista. Del resto, qualunque etichetta le sta stretta ed è certo un abbaglio avvicinarla alla Pop Art. Se taluni soggetti potrebbero essere sovrapponibili, gli intendimenti e la metodologia appaiono diametralmente opposti. Lo conferma Baci Perugina, un’opera degli anni sessanta che si potrebbe considerare come una dichiarazione di poetica. In questo caso, lo sguardo dell’immagine femminile in primo piano di fronte alla vetrina è cancellato da una linea verticale che ne impedisce la visione. Il prodotto che dà il titolo all’opera viene relegato su un lato del dipinto ribaltando ogni pretesa d’identificazione. Nella parte sottostante alla scatola di Baci Perugina compaiono le ombre scure di oggetti domestici quali bottiglie e bicchieri che creano un ulteriore distanziamento. Mentre la Pop Art propone l’immagine replicata dell’oggetto commerciale, Titina Maselli lo sottrae all’apparenza in nome di una pittura che si fa azione e turbamento.
Video della retrospettiva di Titina Maselli, introdotta dal curatore Alberto Fiz, nella galleria Eduardo Secci Firenze, dall’8 maggio al 31 luglio 2021: www.eduardosecci.com/it/exhibitions/49-titina-maselli-titina-maselli.
Titina Maselli, Elevated Grattacieli / Calciatore ferito, 1984, acrilico su tela, 250 x 400 x 4 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Veduta dello stand di Eduardo Secci, Titina Maselli, miart 2021, Decades, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Eduardo Secci è stata fondata nel 2013 a Firenze e da giugno 2021 ha sede anche a Milano. Entrambi gli spazi presentano un doppio programma, che alle mostre della galleria affianca le proposte espositive di NOVO, il project space votato alla ricerca e alla sperimentazione di giovani artisti.
Sino al 2 ottobre, le sale di Eduardo Secci Milano accolgono la personale di Kevin Francis Gray, a cura di Sergio Risaliti (direttore artistico del Museo Novecento di Firenze e guest curator della sezione di Arte Contemporanea del Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli). La mostra riunisce una selezione di opere tra le più significative del percorso dello scultore di origini irlandesi (1972, Armagh), che vive e lavora a Londra e a Pietrasanta.
Video della mostra con introduzione dell'artista: www.eduardosecci.com/it/exhibitions/51/.
Sino al 2 ottobre, NOVO Milano, il project space di Eduardo Secci, presenta la personale “Radicalization Pipeline” di Theo Triantafyllidis(1988, Atene; vive e lavora a Los Angeles) con lavori in ceramica e software. L’artista trae ispirazione da videogiochi e recenti eventi di disordine civile negli Stati Uniti. Osservando fenomeni come l'ascesa di QAnon, traccia connessioni tra gamification, fantasy e radicalizzazione politica.
Video della mostra con introduzione dell'artista: www.novo.ooo/it/exhibitions/9-theo-triantafyllidis.
Dal 9 settembre al 6 novembre, Eduardo Secci Firenze ospita la collettiva “Le contraddizioni della fragilità”, a cura di Angel Moya Garcia(curatore e responsabile della programmazione del Mattatoio a Roma), che coinvolge Diana Al-Hadid, Alejandro Almanza Pereda, Andrea Galvani, José Carlos Martinat e Matthew Ritchie.
Dal 9 settembre al 6 novembre, NOVO Firenze propone la personale “Sfiorare Fantasmi” di Bea Bonafini, a cura di Edoardo Monti(fondatore di Palazzo Monti a Brescia e curatore). La sua ricerca intreccia esperienze personali e collettive in atmosfere fantastiche, mescolando tecniche e materiali diversi come il disegno, l’arazzo, il tappeto, la ceramica e il sughero.
Mostre future, dall’8 ottobre al 20 novembre 2021:
Eduardo Secci Milano: mostra personale “Acustica” di Alfredo Pirri, a cura di Laura Cherubini
NOVO Milano: mostra personale “limone limone” di Radu Oreian, a cura di Pier Paolo Pancotto
Titina Maselli, Calciatore parata, 1951, olio su tavola, 57 x 76 x 4 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Titina Maselli, Calciatore rosso, 1970 ca., acrilico su tela, 195 x 105 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Titina Maselli, Boxeur e Palazzo II, 1992, acrilico su tela, 89 x 116 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Titina Maselli, Calciatore rosso, 1970 ca., acrilico su tela, 195 x 105 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Titina Maselli, Calciatore parata, 1951, olio su tavola, 57 x 76 x 4 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Titina Maselli, Baci Perugina, 1960, olio su tavola, 90 x 116 x 4 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Eduardo Secci, Firenze, Milano
Eduardo Secci
Titina Maselli
Con il testo critico di Alberto Fiz
miart
Decades, sezione a cura di Alberto Salvadori
Vincitore Premio Herno
Stand A35
Milano, dal 17 al 19 settembre 2021
VIP Preview: giovedì, 16 settembre
fieramilanocity_MiCo - Padiglione 4, Viale Scarampo, angolo Via Colleoni
Orari: venerdì 17 e sabato 18 settembre, 11.30 - 20.00 ; domenica 19 settembre, 11.00 - 19.00
APERTURA delle sedi milanesi durante miart 2021
Da giovedì 16 a sabato 18 settembre, Eduardo Secci e NOVO Milano saranno aperti dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00 oppure su appuntamento. Con colazione in galleria, tutti i giorni, dalle 9.30 alle 12.00.
Eduardo Secci Milano
Kevin Francis Gray
A cura di Sergio Risaliti
Dal 3 giugno al 2 ottobre 2021 (prorogata)
Video della mostra con introduzione dell’artista: www.eduardosecci.com/it/exhibitions/51
Acustica - Alfredo Pirri
A cura di Laura Cherubini
Dall’8 ottobre al 20 novembre 2021
NOVO Milano
Radicalization Pipeline - Theo Triantafyllidis
Dal 3 giugno al 2 ottobre 2021 (prorogata)
Video della mostra con introduzione dell’artista: www.novo.ooo/it/exhibitions/9-theo-triantafyllidis
limone limone - Radu Oreian
A cura di Pier Paolo Pancotto
Dall’8 ottobre al 20 novembre 2021
Via Zenale 3, Milano
Inaugurazione: venerdì, 8 ottobre, 16.00 - 21.00
Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
+39 02 38248728 / milano@eduardosecci.com
Eduardo Secci Firenze
Le contraddizioni della fragilità
Diana Al-Hadid, Alejandro Almanza Pereda, Andrea Galvani, José Carlos Martinat, Matthew Ritchie
A cura di Angel Moya Garcia
Dal 9 settembre al 6 novembre 2021
Video della mostra con introduzione del curatore: www.eduardosecci.com/it/exhibitions/53-le-contraddizioni-della-fragilita
NOVO Firenze
Sfiorare Fantasmi - Bea Bonafini
A cura di Edoardo Monti
Dal 9 settembre al 6 novembre 2021
Video della mostra con introduzione dell’artista: www.novo.ooo/it/exhibitions/10-sfiorare-fantasmi-bea-bonafini
Piazza Goldoni 2, Firenze
Orari: lunedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
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