The Three Gems
Maurizio Donzelli
A cura di Ilaria Bignotti
Eduardo Secci
Firenze, dal 27 maggio al 10 settembre, 2022
Inaugurazione: venerdì, 27 maggio, 18.00 - 21.00
Mostra visibile anche online
Veduta della mostra, The Three Gems, Maurizio Donzelli, 2022, Eduardo Secci Firenze, Foto Stefano Maniero, Courtesy l’artista e Eduardo Secci, Firenze, Milano
La galleria Eduardo Secci è lieta di annunciare la mostra “The Three Gems” di Maurizio Donzelli, a cura di Ilaria Bignotti, negli spazi espositivi di Firenze, dal 27 maggio al 10 settembre 2022.
La personale evoca la storia di un’antichissima fiaba, che continua a risuonare nelle nostre teste di adulti disincantati: la gemma in sé rappresenta l'idea della meravigliosa preziosità, della scoperta nella durezza minerale delle cose; e anche una sapienza alchemica, un intuito potente che vi si riconosce intatto e permane, al di là dello spazio e del tempo.
Maurizio Donzelli accompagna il visitatore in un processo di esplorazione ed emozione immaginativa attraverso un percorso espositivo che si sviluppa lungo tre ambienti con la volontà di proporre altrettante diverse “germinazioni” della sua produzione artistica.
Dapprima, il pubblico viene invitato ad una visione contemplativa, un’immersione lenta nell’immagine, trovando dinanzi ai suoi occhi l’oro su nero di alcune opere della serie O concepite appositamente per l’occasione. Declinate in forme nuove rispetto alle precedenti, quali il rombo e l’ottagono, sono realizzate con foglie color oro su oro. I lavori esposti rimandando in un certo qual modo al rapporto di opposizione tra perfezione e possibilità di mutamento e indefinitezza. La sala contigua è caratterizzata da un sistema di riflettenze, in cui lo sguardo dell’osservatore viene tripartito: scende, sale e rotea. La fruizione prevede tre movimenti visivi e l’artista permette di entrare nell’opera con i propri passi. “A pavimento, infatti, sono appositamente collocate ed elaborati in forma calpestabile le Girandole: un tripudio curvilineo che si dispiega in tutte le diramazioni del blu, colore per antonomasia della profondità e della riflessione, della metafisica e della meditazione. Le lingue biancastre che girano vorticose sul pavimento invitano lo spettatore a un secondo momento visivo: gli occhi roteano e inseguono l'acquario pittorico, si alzano alle pareti e scoprono che al di sopra di loro, come una immagine doppia e composita, pendono altre infinite possibili specchiature dell'immagine. Un sistema di riflettenze, infatti, fa da cassa di risonanza all'installazione a pavimento e la moltiplica. Lo sguardo scende, sale, e infine si attesta alle pareti: qui, campeggia una grande Girandola, incorniciata: un tentativo dell'artista di delimitare il confine tra creazione e visione, tra dicibile e inspiegabile della pittura”, scrive Ilaria Bignotti. Infine, l’esplosione di colori, gemme di luce e gioia, come una sorta di macchina d’immaginazione, che affascina e meraviglia. Il visitatore sarà incantato “da tre grandi Aleph, dispositivi tridimensionali parallelepipedi che, in una membrana diafana e riflettente, custodiscono forme interne in continuo mutamento. Un punctumche condensa, quello che si scatena alle pareti: nuovi Mirror, tra le opere più iconiche di Donzelli, si dispongono infatti nell'ambiente nuovo. Sono dominati dai colori, dai rosa, dai rossi, dai bordeaux, dai gialli squillanti”.
La mostra conduce in potenziali nuovi mondi, che seducono e ai quali il nostro sguardo non è abituato.
La mostra personale sarà visibile anche on-line: www.eduardosecci.com/exhibitions.
Testo curatoriale di Ilaria Bignotti
Il progetto espositivo che Maurizio Donzelli (1958, Brescia) ha ideato e realizzato per gli spazi della galleria è un percorso site-specific che accompagna il visitatore in un processo di scoperta ed esperienza immaginifiche, intervenendo sulla posizione e rapporto tra opera, ambiente, percezione e proiezione della visione.
Nella prima sala lo spettatore troverà, dinanzi ai suoi occhi, oro su nero, alcune opere della serie "O" realizzate appositamente per la mostra. Declinati in forme nuove rispetto ai precedenti, quali il rombo e l’ottagono, questi lavori realizzati con foglie color oro su oro dialogano tra perfezione e possibilità di mutamento e indefinitezza, invitando lo sguardo a un'immersione lenta nell'opera: un penetrare tra le falde rilucenti che li compongono, addensandosi sulla superficie e scavando in profondità. Attorno, l'ambiente è una grotta oscurata, un antro: accoglie il riverbero dell'opera, lo culla e rilancia in una visione contemplativa.
Nella seconda sala, lo spettatore è condotto a uno sguardo tripartito: entra calcando con i suoi passi le opere. A pavimento, infatti, sono appositamente collocate ed elaborati in forma calpestabile le Girandole: un tripudio curvilineo che si dispiega in tutte le diramazioni del blu, colore per antonomasia della profondità e della riflessione, della meta-fisica e della meditazione. Le lingue biancastre che girano vorticose sul pavimento invitano lo spettatore a un secondo momento visivo: gli occhi roteano e inseguono l'acquario pittorico, si alzano alle pareti e scoprono che al di sopra di loro, come una immagine doppia e composita, pendono altre infinite possibili specchiature dell'immagine. Un sistema di riflettenze, infatti, fa da cassa di risonanza all'installazione a pavimento e la moltiplica. Lo sguardo scende, sale, e infine si attesta alle pareti: qui, campeggia una grande Girandola, incorniciata: un tentativo dell'artista di "delimitare" il confine tra creazione e visione, tra dicibile e inspiegabile della pittura.
La terza sala si pone come "machine à imaginer" e potenzialmente rilancia il percorso, chiedendo al visitatore di lasciarsi incantare da tre grandi Aleph, dispositivi tridimensionali parallelepipedi che custodiscono, in una membrana diafana e riflettente, forme interne in continuo mutamento. Sculture come diorami e macchine, appunto, di meraviglia.
Un punctum che condensa quello che si scatena alle pareti: nuovi Mirror, tra le opere più iconiche di Donzelli, si dispongono infatti nell'ambiente. Sono dominati dai colori, dai rosa, dai rossi, dai bordeaux, dai gialli squillanti. Gemme di luce e gioia che fioriscono al nostro passaggio.
Da questa descrizione, si evince il senso del titolo della mostra “The Three Gems”. Un titolo evocativo - pare quasi essere quello di una fiaba antichissima, che tuttavia continua a risuonare - e prezioso - la gemma in sé contiene l'idea di una sapienza alchemica, un intuito potente che nelle gemme si riconosce intatto e permane, al di là del tempo. Ma l'idea di "gemma", conducendo anche al potenziale continuo mutare della mineralità della pietra, idealmente si riconnette alla pregressa mostra "Diramante" che la galleria Eduardo Secci aveva dedicato a Donzelli nel 2015, rievocando il principio della germinazione - oggi, della gemmazione - delle sue immagini in potenziali nuovi mondi ai quali il nostro sguardo e la nostra mente sono condotti per mano dalla sua ricerca che ammalia e interroga, stupisce e seduce.
Maurizio Donzelli (Brescia, 1958) vive e lavora a Brescia. Artista con una formazione che spazia dalla filosofia all’antropologia, ha sviluppato una ricerca estesa che ha al suo centro il problema dell’immagine intesa come potenziale luogo di concentrazione, migrazione e alterazione della memoria visuale. Le opere si sviluppano in cicli distinti e sperimentano materiali e tecniche differenti con la finalità di continuare ad approfondire e restituire al pubblico un potenziale infinito di suggestioni e rimandi iconici, che affondano nelle dinamiche del tempo e della storia e si estendono in geografie anche distanti. I suoi lavori sono stati esposti al Museo Civico Medievale, Bologna (2021); MAC Museo d'Arte Contemporanea, Lissone (2020); Shenzhen Contemporary Art Biennale, Luohu Art Museum, Shenzhen (2018); Museo Nazionale Romano - Palazzo Altemps, Roma (2015); Palazzo Ducale, Mantova (2017); Palazzo Fortuny, Venezia (2017, 2012); Triennale di Milano, Milano (2013); GAMeC, Bergamo (2004); Istituto Nazionale per la Grafica, Roma (2003); Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Trento (2002).
Ilaria Bignotti è una curatrice indipendente e critica d’arte.
La galleria Eduardo Secci si trova a Firenze, dove è stata fondata nel 2013, e a Milano con due sedi inaugurate nel 2021 e 2022. Il suo doppio programma affianca alle mostre della galleria d’arte le proposte espositive dello spazio sperimentale indipendente NOVO.
EDUARDO SECCI Firenze
The Three Gems - Maurizio Donzelli
A cura di Ilaria Bignotti
Dal 27 maggio al 10 settembre 2022
NOVO Firenze
La Chute - Marco De Sanctis
A cura di Edoardo Monti
Dal 27 maggio al 10 settembre 2022
Inaugurazione: venerdì, 27 maggio, 18.00 - 21.00
Piazza Goldoni 2, Firenze / +39 055 661356 / firenze@eduardosecci.com
Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
EDUARDO SECCI Milano (Via Olmetto) NUOVA SEDE
Unmatter - Joshua Hagler, Luisa Rabbia, Maja Ruznic
A cura di Alberto Fiz
Dal 28 aprile al 5 agosto 2022
NOVO Milano (Via Olmetto) NUOVA SEDE
Tillman Kaiser
A cura di Pier Paolo Pancotto
Dal 28 aprile al 5 agosto 2022
Via Olmetto 1, Milano / +39 02 38248728 / milano@eduardosecci.com
Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
EDUARDO SECCI Milano (Via Zenale)
Daniel Crews-Chubb e Kevin Francis Gray
A cura di Pier Paolo Pancotto
Dall’1 aprile al 3 giugno 2022 (prorogata)
Michael Staniak
Dall’8 giugno al 24 settembre 2022
Via Zenale 3, Milano / +39 02 38248728 / milano@eduardosecci.com
Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
www.eduardosecci.com / gallery@eduardosecci.com / IG @eduardoseccigallery / FB @eduardoseccicontemporary
www.novo.ooo / hello@novo.ooo / IG @novo_projects / FB @NOVOprojects
Video delle mostre con introduzioni degli artisti e curatori:
www.eduardosecci.com/it/exhibitions - www.novo.ooo/it/exhibitions
Ufficio Stampa: THE KNACK STUDIO / Tamara Lorenzi
tamara@theknackstudio.com / +39 347 0712934
info@theknackstudio.com / www.theknackstudio.com
The Three Gems
Maurizio Donzelli
A cura di Ilaria Bignotti
Eduardo Secci
Firenze, dal 27 maggio al 10 settembre, 2022
Inaugurazione: venerdì, 27 maggio, 18.00 - 21.00
Mostra visibile anche online
Veduta della mostra, The Three Gems, Maurizio Donzelli, 2022, Eduardo Secci Firenze, Foto Stefano Maniero, Courtesy l’artista e Eduardo Secci, Firenze, Milano
La galleria Eduardo Secci è lieta di annunciare la mostra “The Three Gems” di Maurizio Donzelli, a cura di Ilaria Bignotti, negli spazi espositivi di Firenze, dal 27 maggio al 10 settembre 2022.
La personale evoca la storia di un’antichissima fiaba, che continua a risuonare nelle nostre teste di adulti disincantati: la gemma in sé rappresenta l'idea della meravigliosa preziosità, della scoperta nella durezza minerale delle cose; e anche una sapienza alchemica, un intuito potente che vi si riconosce intatto e permane, al di là dello spazio e del tempo.
Maurizio Donzelli accompagna il visitatore in un processo di esplorazione ed emozione immaginativa attraverso un percorso espositivo che si sviluppa lungo tre ambienti con la volontà di proporre altrettante diverse “germinazioni” della sua produzione artistica.
Dapprima, il pubblico viene invitato ad una visione contemplativa, un’immersione lenta nell’immagine, trovando dinanzi ai suoi occhi l’oro su nero di alcune opere della serie O concepite appositamente per l’occasione. Declinate in forme nuove rispetto alle precedenti, quali il rombo e l’ottagono, sono realizzate con foglie color oro su oro. I lavori esposti rimandando in un certo qual modo al rapporto di opposizione tra perfezione e possibilità di mutamento e indefinitezza. La sala contigua è caratterizzata da un sistema di riflettenze, in cui lo sguardo dell’osservatore viene tripartito: scende, sale e rotea. La fruizione prevede tre movimenti visivi e l’artista permette di entrare nell’opera con i propri passi. “A pavimento, infatti, sono appositamente collocate ed elaborati in forma calpestabile le Girandole: un tripudio curvilineo che si dispiega in tutte le diramazioni del blu, colore per antonomasia della profondità e della riflessione, della metafisica e della meditazione. Le lingue biancastre che girano vorticose sul pavimento invitano lo spettatore a un secondo momento visivo: gli occhi roteano e inseguono l'acquario pittorico, si alzano alle pareti e scoprono che al di sopra di loro, come una immagine doppia e composita, pendono altre infinite possibili specchiature dell'immagine. Un sistema di riflettenze, infatti, fa da cassa di risonanza all'installazione a pavimento e la moltiplica. Lo sguardo scende, sale, e infine si attesta alle pareti: qui, campeggia una grande Girandola, incorniciata: un tentativo dell'artista di delimitare il confine tra creazione e visione, tra dicibile e inspiegabile della pittura”, scrive Ilaria Bignotti. Infine, l’esplosione di colori, gemme di luce e gioia, come una sorta di macchina d’immaginazione, che affascina e meraviglia. Il visitatore sarà incantato “da tre grandi Aleph, dispositivi tridimensionali parallelepipedi che, in una membrana diafana e riflettente, custodiscono forme interne in continuo mutamento. Un punctumche condensa, quello che si scatena alle pareti: nuovi Mirror, tra le opere più iconiche di Donzelli, si dispongono infatti nell'ambiente nuovo. Sono dominati dai colori, dai rosa, dai rossi, dai bordeaux, dai gialli squillanti”.
La mostra conduce in potenziali nuovi mondi, che seducono e ai quali il nostro sguardo non è abituato.
La mostra personale sarà visibile anche on-line: www.eduardosecci.com/exhibitions.
Testo curatoriale di Ilaria Bignotti
Il progetto espositivo che Maurizio Donzelli (1958, Brescia) ha ideato e realizzato per gli spazi della galleria è un percorso site-specific che accompagna il visitatore in un processo di scoperta ed esperienza immaginifiche, intervenendo sulla posizione e rapporto tra opera, ambiente, percezione e proiezione della visione.
Nella prima sala lo spettatore troverà, dinanzi ai suoi occhi, oro su nero, alcune opere della serie "O" realizzate appositamente per la mostra. Declinati in forme nuove rispetto ai precedenti, quali il rombo e l’ottagono, questi lavori realizzati con foglie color oro su oro dialogano tra perfezione e possibilità di mutamento e indefinitezza, invitando lo sguardo a un'immersione lenta nell'opera: un penetrare tra le falde rilucenti che li compongono, addensandosi sulla superficie e scavando in profondità. Attorno, l'ambiente è una grotta oscurata, un antro: accoglie il riverbero dell'opera, lo culla e rilancia in una visione contemplativa.
Nella seconda sala, lo spettatore è condotto a uno sguardo tripartito: entra calcando con i suoi passi le opere. A pavimento, infatti, sono appositamente collocate ed elaborati in forma calpestabile le Girandole: un tripudio curvilineo che si dispiega in tutte le diramazioni del blu, colore per antonomasia della profondità e della riflessione, della meta-fisica e della meditazione. Le lingue biancastre che girano vorticose sul pavimento invitano lo spettatore a un secondo momento visivo: gli occhi roteano e inseguono l'acquario pittorico, si alzano alle pareti e scoprono che al di sopra di loro, come una immagine doppia e composita, pendono altre infinite possibili specchiature dell'immagine. Un sistema di riflettenze, infatti, fa da cassa di risonanza all'installazione a pavimento e la moltiplica. Lo sguardo scende, sale, e infine si attesta alle pareti: qui, campeggia una grande Girandola, incorniciata: un tentativo dell'artista di "delimitare" il confine tra creazione e visione, tra dicibile e inspiegabile della pittura.
La terza sala si pone come "machine à imaginer" e potenzialmente rilancia il percorso, chiedendo al visitatore di lasciarsi incantare da tre grandi Aleph, dispositivi tridimensionali parallelepipedi che custodiscono, in una membrana diafana e riflettente, forme interne in continuo mutamento. Sculture come diorami e macchine, appunto, di meraviglia.
Un punctum che condensa quello che si scatena alle pareti: nuovi Mirror, tra le opere più iconiche di Donzelli, si dispongono infatti nell'ambiente. Sono dominati dai colori, dai rosa, dai rossi, dai bordeaux, dai gialli squillanti. Gemme di luce e gioia che fioriscono al nostro passaggio.
Da questa descrizione, si evince il senso del titolo della mostra “The Three Gems”. Un titolo evocativo - pare quasi essere quello di una fiaba antichissima, che tuttavia continua a risuonare - e prezioso - la gemma in sé contiene l'idea di una sapienza alchemica, un intuito potente che nelle gemme si riconosce intatto e permane, al di là del tempo. Ma l'idea di "gemma", conducendo anche al potenziale continuo mutare della mineralità della pietra, idealmente si riconnette alla pregressa mostra "Diramante" che la galleria Eduardo Secci aveva dedicato a Donzelli nel 2015, rievocando il principio della germinazione - oggi, della gemmazione - delle sue immagini in potenziali nuovi mondi ai quali il nostro sguardo e la nostra mente sono condotti per mano dalla sua ricerca che ammalia e interroga, stupisce e seduce.
Maurizio Donzelli (Brescia, 1958) vive e lavora a Brescia. Artista con una formazione che spazia dalla filosofia all’antropologia, ha sviluppato una ricerca estesa che ha al suo centro il problema dell’immagine intesa come potenziale luogo di concentrazione, migrazione e alterazione della memoria visuale. Le opere si sviluppano in cicli distinti e sperimentano materiali e tecniche differenti con la finalità di continuare ad approfondire e restituire al pubblico un potenziale infinito di suggestioni e rimandi iconici, che affondano nelle dinamiche del tempo e della storia e si estendono in geografie anche distanti. I suoi lavori sono stati esposti al Museo Civico Medievale, Bologna (2021); MAC Museo d'Arte Contemporanea, Lissone (2020); Shenzhen Contemporary Art Biennale, Luohu Art Museum, Shenzhen (2018); Museo Nazionale Romano - Palazzo Altemps, Roma (2015); Palazzo Ducale, Mantova (2017); Palazzo Fortuny, Venezia (2017, 2012); Triennale di Milano, Milano (2013); GAMeC, Bergamo (2004); Istituto Nazionale per la Grafica, Roma (2003); Galleria Civica d’Arte Contemporanea, Trento (2002).
Ilaria Bignotti è una curatrice indipendente e critica d’arte.
La galleria Eduardo Secci si trova a Firenze, dove è stata fondata nel 2013, e a Milano con due sedi inaugurate nel 2021 e 2022. Il suo doppio programma affianca alle mostre della galleria d’arte le proposte espositive dello spazio sperimentale indipendente NOVO.
EDUARDO SECCI Firenze
The Three Gems - Maurizio Donzelli
A cura di Ilaria Bignotti
Dal 27 maggio al 10 settembre 2022
NOVO Firenze
La Chute - Marco De Sanctis
A cura di Edoardo Monti
Dal 27 maggio al 10 settembre 2022
Inaugurazione: venerdì, 27 maggio, 18.00 - 21.00
Piazza Goldoni 2, Firenze / +39 055 661356 / firenze@eduardosecci.com
Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
EDUARDO SECCI Milano (Via Olmetto) NUOVA SEDE
Unmatter - Joshua Hagler, Luisa Rabbia, Maja Ruznic
A cura di Alberto Fiz
Dal 28 aprile al 5 agosto 2022
NOVO Milano (Via Olmetto) NUOVA SEDE
Tillman Kaiser
A cura di Pier Paolo Pancotto
Dal 28 aprile al 5 agosto 2022
Via Olmetto 1, Milano / +39 02 38248728 / milano@eduardosecci.com
Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
EDUARDO SECCI Milano (Via Zenale)
Daniel Crews-Chubb e Kevin Francis Gray
A cura di Pier Paolo Pancotto
Dall’1 aprile al 3 giugno 2022 (prorogata)
Michael Staniak
Dall’8 giugno al 24 settembre 2022
Via Zenale 3, Milano / +39 02 38248728 / milano@eduardosecci.com
Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
www.eduardosecci.com / gallery@eduardosecci.com / IG @eduardoseccigallery / FB @eduardoseccicontemporary
www.novo.ooo / hello@novo.ooo / IG @novo_projects / FB @NOVOprojects
Video delle mostre con introduzioni degli artisti e curatori:
www.eduardosecci.com/it/exhibitions - www.novo.ooo/it/exhibitions
Ufficio Stampa: THE KNACK STUDIO / Tamara Lorenzi
tamara@theknackstudio.com / +39 347 0712934
info@theknackstudio.com / www.theknackstudio.com