GIO’ POMODORO
Testo critico di Sergio Risaliti
EDUARDO SECCI FIRENZE
Firenze, dal 16 settembre al 23 dicembre 2022
Inaugurazione: venerdì, 16 settembre, 11.00 - 20.00
Mostra visibile anche online
Veduta della mostra, Gio’ Pomodoro, 2022, Eduardo Secci Firenze, Foto Stefano Maniero, Courtesy Archivio Gio’ Pomodoro e Eduardo Secci, Firenze, Milano
La galleria Eduardo Secci è lieta di annunciare la retrospettiva dedicata a Gio’ Pomodoro, con il testo critico di Sergio Risaliti, negli spazi espositivi di Firenze, dal 16 settembre al 23 dicembre 2022.
A ventisei anni dall’ultima rassegna - tenutasi nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio -, la mostra segna il ritorno del Maestro nella città di Firenze. Si tratta del primo progetto presentato al pubblico con cui Eduardo Secci e l’Archivio Gio’ Pomodoro avviano la loro collaborazione, che intende valorizzare e promuovere il lavoro dell’artista nel panorama italiano e internazionale.
L’occasione - volta alla conoscenza e alla diffusione della ricerca artistica di uno dei principali protagonisti della scultura del Novecento - si inserisce nel programma di iniziative della Florence Art Week, dal 16 al 24 settembre 2022.
Tra la fine degli anni Cinquanta e tutti i Sessanta, Gio' Pomodoro (1930, Orciano di Pesaro - 2002, Milano) è una figura centrale della scultura internazionale, che si distingue per le sue invenzioni, sperimentazioni e capacità di coniugare teoria e prassi.
L’idea delle serie Tensioni dapprima e Folle successivamente - con forme determinate dal disporsi di teli solidificati con gesso liquido e fuse in bronzo, ma anche realizzate con poliestere e marmo -, è un’azione che precorre ogni esperimento del movimento Anti-Form. Allo stesso modo, le grandi opere Soli destinate agli spazi pubblici del paesaggio urbano rappresentano una concezione “civile” della scultura tutt’oggi insuperata.
La retrospettiva sarà visibile anche on-line: www.eduardosecci.com/it/exhibitions.
Gio’ Pomodoro, Folla, 1962, bronzo lucido, 67 x 145 x 15 cm, Foto Stefano Maniero, Courtesy Archivio Gio’ Pomodoro e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Gio’ Pomodoro, Sole caduto per Galileo Galilei, 2002, marmo Bianco, 55 x 80 x 80 cm, Foto Stefano Maniero, Courtesy Archivio Gio’ Pomodoro e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Sergio Risaliti è direttore del Museo Novecento di Firenze.
Gio’ Pomodoro (1930, Orciano di Pesaro - 2002, Milano)
Gio’ Pomodoro nasce nel 1930 a Orciano di Pesaro. Nel 1954 si trasferisce con la famiglia a Milano.
Qui espone insieme al fratello Arnaldo alla Galleria del Naviglio. Nel 1956 è invitato per la prima volta alla Biennale di Venezia, dove presenta i lavori eseguiti a partire dal 1954: gli argenti fusi su osso di seppia dedicati al poeta Ezra Pound. Inizia a collaborare con la rivista “Il Gesto” e partecipa alle mostre del gruppo “Continuità” con il fratello, Fontana, Dorazio, Novelli, Perilli, Tancredi e Turcato. Nel 1958 la personale alla Galleria del Naviglio viene presentata da Gio Ponti. In questo periodo si stacca dal gruppo che si organizza intorno alla rivista “Il Gesto” e inizia la serie Fluidità contrapposta che espone a Documenta II a Kassel nel 1959. Dal 1958 lavora alle Superfici in Tensione con cui vince il premio per la scultura, insieme ad Anthony Caro, alla prima Biennale per Giovani Artisti a Parigi nel 1959. Nel 1961 tiene un’importante mostra alla Galerie Internationale di Parigi e nel 1962 espone alla Galleria Blu di Milano e alla XXXI Biennale di Venezia con una sala personale. Nel 1964 la Tate Gallery di Londra acquista l’opera One. L’artista realizza alcune grandi opere della serie Folle e dal 1965 inizia a lavorare ai Radiali e ai Quadrati. Nel biennio 1966-67, dopo i viaggi negli Stati Uniti, esegue Black Liberator, dedicato ai neri d’America.
D’ora in poi, per i successivi dieci anni, Gio’ Pomodoro predilige la pietra e il marmo, e trasforma le tensioni in torsioni. Inizia la serie degli Archi, dei Soli, dei Contatti, che realizza nello studio di Querceta, in Versilia. Nel 1974 i nuovi cicli sono esposti alla Galleria del Naviglio di Milano e alla prima antologica alla Loggetta Lombardesca di Ravenna, cui seguono due anni più tardi le personali al Castello dell’Imperatore di Prato e al Musée d’Ixelles di Bruxelles. Nel 1977 realizza la prima grande opera pubblica, Piano d’uso collettivo, nata da un progetto condiviso con gli abitanti di Ales in Sardegna e dedicata ad Antonio Gramsci. Nel 1978 realizza le scenografie dell’opera di Verdi “La forza del destino", rappresentata all’Arena di Verona e allestisce una sala personale alla Biennale di Venezia. Nel 1979 inizia la progettazione dell’opera monumentale Teatro del Sole - 21 Giugno, Solstizio d’Estate, una piazza-fontana dedicata a Goethe per la città di Francoforte.
Nel 1980 progetta la scenografia per il “Flauto magico” di Mozart messo in scena alla Fenice di Venezia. Nel 1984 è nuovamente presente alla XLI Biennale di Venezia e inaugura a Pisa un’antologica nelle sale di Palazzo Lanfranchi. Dallo studio dei testi di Károly Kerényi sul mito e la religione greca, nasce il ciclo di Hermes, presentato nel Palazzo Civico di Lugano nel 1985. Nello stesso anno, nella villa La Favorita, a Lugano, è installata l’opera Montefeltro, i passi e il volgersi. Nel 1989 l’artista presenta un’importante personale alla Rotonda della Besana di Milano a cura di Guido Ballo. Nello stesso anno in piazza Adriano, a Torino, è collocato il bronzo Sole Aerospazio.
Nel 1991 a Taino, sul Lago Maggiore, si inaugura il complesso monumentale Luogo dei Quattro Punti Cardinali. Nel 1993 la Genia Schreiber University Art Gallery di Tel Aviv ospita una personale dello scultore e l’opera Scala Solare - Omaggio a Keplero è collocata davanti all’università. Nel 1994 è invitato a partecipare alla mostra “The Italian Metamorphosis, 1945-1968” al Guggenheim Museum di New York. Nel 1995 espone le sue opere più significative in Inghilterra allo Yorkshire Sculpture Park e nel 1996 presenta sculture e grandi acquerelli a Palazzo Vecchio a Firenze. Come ospite d’onore partecipa alla VII Biennale del Cairo nel 1998, e a Genova nel 2001 inaugura l’opera Sole - agli Italiani nel mondo sul Molo dei Mille.
Nel 2002 Gio’ Pomodoro riceve il premio alla carriera Lifetime Achievement Award in Contemporary Sculpture. Muore a Milano nel dicembre dello stesso anno.
Negli anni successivi vengono inaugurate alcune significative opere pubbliche ideate dallo scultore per la collettività: nel 2003 Vela a Sestri Levante; nel 2004 a Orciano di Pesaro la piazza da lui progettata nel 1986 e Sole deposto; sempre nel 2004 gli eredi donano La figlia del sole alla città di Forte dei Marmi, infine, nel 2005 Frammento di vuoto a Carbonia. Nel 2018 la Galleria Nazionale delle Marche, Palazzo Ducale di Urbino apre, per la prima volta, le porte del museo al contemporaneo con la mostra Gio’ Pomodoro - panta rei.
Gio’ Pomodoro, Figlia del sole, 1991, bronzo patinato verde, base in sodalite, 193 x 117 x 68 cm, Foto Stefano Maniero, Courtesy Archivio Gio’ Pomodoro e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Gio’ Pomodoro, Folla, 1992, marmo Nero del Belgio, base in marmo Rosso Levanto, 150 x 135 x 30 cm, Foto Stefano Maniero, Courtesy Archivio Gio’ Pomodoro e Eduardo Secci, Firenze, Milano
La galleria Eduardo Secci si trova a Firenze, dove è stata fondata nel 2013, e a Milano con due sedi inaugurate nel 2021 e 2022. Il suo doppio programma affianca alle mostre della galleria d’arte le proposte espositive dello spazio sperimentale indipendente NOVO.
EDUARDO SECCI Firenze
Gio’ Pomodoro, con testo critico di Sergio Risaliti
Dal 16 settembre al 23 dicembre 2022
NOVO Firenze
The Dream of Reason - Daria Dmytrenko, a cura di Edoardo Monti
Dal 16 settembre al 19 novembre 2022
Piazza Goldoni 2, Firenze / +39 055 661356 / firenze@eduardosecci.com
Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00; Inaugurazione: venerdì, 16 settembre, 11.00 - 20.00
EDUARDO SECCI Milano - Via Olmetto (NUOVA SEDE)
Remains to be seen - Chris Soal
Dal 21 settembre all’11 novembre 2022
NOVO Milano - Via Olmetto (NUOVA SEDE)
David Schnell, a cura di Pier Paolo Pancotto
Dal 21 settembre all’11 novembre 2022
Via Olmetto 1, Milano / +39 02 38248728 / milano@eduardosecci.com
Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00; Inaugurazione: mercoledì, 21 settembre, 18.00 - 21.00
EDUARDO SECCI Milano - Via Zenale
Harvest of Time - Monika Grzymala
Dal 23 settembre al 18 novembre 2022
Michael Staniak
Dal 23 settembre al 18 novembre 2022
Via Zenale 3, Milano / +39 02 38248728 / milano@eduardosecci.com
Orari: lunedì - venerdì, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00; Inaugurazione: venerdì, 23 settembre, 11.00 - 20.00
www.eduardosecci.com / gallery@eduardosecci.com
IG @eduardoseccigallery / FB @eduardoseccicontemporary
www.novo.ooo / hello@novo.ooo
IG @novo_projects / FB @NOVOprojects
Video delle mostre con introduzioni di artisti e curatori:
www.eduardosecci.com/it/exhibitions - www.novo.ooo/it/exhibitions
Ufficio Stampa: THE KNACK STUDIO / Tamara Lorenzi
tamara@theknackstudio.com / +39 347 0712934
info@theknackstudio.com / www.theknackstudio.com
GIO’ POMODORO
Testo critico di Sergio Risaliti
EDUARDO SECCI FIRENZE
Firenze, dal 16 settembre al 23 dicembre 2022
Inaugurazione: venerdì, 16 settembre, 11.00 - 20.00
Mostra visibile anche online
Veduta della mostra, Gio’ Pomodoro, 2022, Eduardo Secci Firenze, Foto Stefano Maniero, Courtesy Archivio Gio’ Pomodoro e Eduardo Secci, Firenze, Milano
La galleria Eduardo Secci è lieta di annunciare la retrospettiva dedicata a Gio’ Pomodoro, con il testo critico di Sergio Risaliti, negli spazi espositivi di Firenze, dal 16 settembre al 23 dicembre 2022.
A ventisei anni dall’ultima rassegna - tenutasi nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio -, la mostra segna il ritorno del Maestro nella città di Firenze. Si tratta del primo progetto presentato al pubblico con cui Eduardo Secci e l’Archivio Gio’ Pomodoro avviano la loro collaborazione, che intende valorizzare e promuovere il lavoro dell’artista nel panorama italiano e internazionale.
L’occasione - volta alla conoscenza e alla diffusione della ricerca artistica di uno dei principali protagonisti della scultura del Novecento - si inserisce nel programma di iniziative della Florence Art Week, dal 16 al 24 settembre 2022.
Tra la fine degli anni Cinquanta e tutti i Sessanta, Gio' Pomodoro (1930, Orciano di Pesaro - 2002, Milano) è una figura centrale della scultura internazionale, che si distingue per le sue invenzioni, sperimentazioni e capacità di coniugare teoria e prassi.
L’idea delle serie Tensioni dapprima e Folle successivamente - con forme determinate dal disporsi di teli solidificati con gesso liquido e fuse in bronzo, ma anche realizzate con poliestere e marmo -, è un’azione che precorre ogni esperimento del movimento Anti-Form. Allo stesso modo, le grandi opere Soli destinate agli spazi pubblici del paesaggio urbano rappresentano una concezione “civile” della scultura tutt’oggi insuperata.
La retrospettiva sarà visibile anche on-line: www.eduardosecci.com/it/exhibitions.
Gio’ Pomodoro, Folla, 1962, bronzo lucido, 67 x 145 x 15 cm, Foto Stefano Maniero, Courtesy Archivio Gio’ Pomodoro e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Gio’ Pomodoro, Sole caduto per Galileo Galilei, 2002, marmo Bianco, 55 x 80 x 80 cm, Foto Stefano Maniero, Courtesy Archivio Gio’ Pomodoro e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Sergio Risaliti è direttore del Museo Novecento di Firenze.
Gio’ Pomodoro (1930, Orciano di Pesaro - 2002, Milano)
Gio’ Pomodoro nasce nel 1930 a Orciano di Pesaro. Nel 1954 si trasferisce con la famiglia a Milano.
Qui espone insieme al fratello Arnaldo alla Galleria del Naviglio. Nel 1956 è invitato per la prima volta alla Biennale di Venezia, dove presenta i lavori eseguiti a partire dal 1954: gli argenti fusi su osso di seppia dedicati al poeta Ezra Pound. Inizia a collaborare con la rivista “Il Gesto” e partecipa alle mostre del gruppo “Continuità” con il fratello, Fontana, Dorazio, Novelli, Perilli, Tancredi e Turcato. Nel 1958 la personale alla Galleria del Naviglio viene presentata da Gio Ponti. In questo periodo si stacca dal gruppo che si organizza intorno alla rivista “Il Gesto” e inizia la serie Fluidità contrapposta che espone a Documenta II a Kassel nel 1959. Dal 1958 lavora alle Superfici in Tensione con cui vince il premio per la scultura, insieme ad Anthony Caro, alla prima Biennale per Giovani Artisti a Parigi nel 1959. Nel 1961 tiene un’importante mostra alla Galerie Internationale di Parigi e nel 1962 espone alla Galleria Blu di Milano e alla XXXI Biennale di Venezia con una sala personale. Nel 1964 la Tate Gallery di Londra acquista l’opera One. L’artista realizza alcune grandi opere della serie Folle e dal 1965 inizia a lavorare ai Radiali e ai Quadrati. Nel biennio 1966-67, dopo i viaggi negli Stati Uniti, esegue Black Liberator, dedicato ai neri d’America.
D’ora in poi, per i successivi dieci anni, Gio’ Pomodoro predilige la pietra e il marmo, e trasforma le tensioni in torsioni. Inizia la serie degli Archi, dei Soli, dei Contatti, che realizza nello studio di Querceta, in Versilia. Nel 1974 i nuovi cicli sono esposti alla Galleria del Naviglio di Milano e alla prima antologica alla Loggetta Lombardesca di Ravenna, cui seguono due anni più tardi le personali al Castello dell’Imperatore di Prato e al Musée d’Ixelles di Bruxelles. Nel 1977 realizza la prima grande opera pubblica, Piano d’uso collettivo, nata da un progetto condiviso con gli abitanti di Ales in Sardegna e dedicata ad Antonio Gramsci. Nel 1978 realizza le scenografie dell’opera di Verdi “La forza del destino", rappresentata all’Arena di Verona e allestisce una sala personale alla Biennale di Venezia. Nel 1979 inizia la progettazione dell’opera monumentale Teatro del Sole - 21 Giugno, Solstizio d’Estate, una piazza-fontana dedicata a Goethe per la città di Francoforte.
Nel 1980 progetta la scenografia per il “Flauto magico” di Mozart messo in scena alla Fenice di Venezia. Nel 1984 è nuovamente presente alla XLI Biennale di Venezia e inaugura a Pisa un’antologica nelle sale di Palazzo Lanfranchi. Dallo studio dei testi di Károly Kerényi sul mito e la religione greca, nasce il ciclo di Hermes, presentato nel Palazzo Civico di Lugano nel 1985. Nello stesso anno, nella villa La Favorita, a Lugano, è installata l’opera Montefeltro, i passi e il volgersi. Nel 1989 l’artista presenta un’importante personale alla Rotonda della Besana di Milano a cura di Guido Ballo. Nello stesso anno in piazza Adriano, a Torino, è collocato il bronzo Sole Aerospazio.
Nel 1991 a Taino, sul Lago Maggiore, si inaugura il complesso monumentale Luogo dei Quattro Punti Cardinali. Nel 1993 la Genia Schreiber University Art Gallery di Tel Aviv ospita una personale dello scultore e l’opera Scala Solare - Omaggio a Keplero è collocata davanti all’università. Nel 1994 è invitato a partecipare alla mostra “The Italian Metamorphosis, 1945-1968” al Guggenheim Museum di New York. Nel 1995 espone le sue opere più significative in Inghilterra allo Yorkshire Sculpture Park e nel 1996 presenta sculture e grandi acquerelli a Palazzo Vecchio a Firenze. Come ospite d’onore partecipa alla VII Biennale del Cairo nel 1998, e a Genova nel 2001 inaugura l’opera Sole - agli Italiani nel mondo sul Molo dei Mille.
Nel 2002 Gio’ Pomodoro riceve il premio alla carriera Lifetime Achievement Award in Contemporary Sculpture. Muore a Milano nel dicembre dello stesso anno.
Negli anni successivi vengono inaugurate alcune significative opere pubbliche ideate dallo scultore per la collettività: nel 2003 Vela a Sestri Levante; nel 2004 a Orciano di Pesaro la piazza da lui progettata nel 1986 e Sole deposto; sempre nel 2004 gli eredi donano La figlia del sole alla città di Forte dei Marmi, infine, nel 2005 Frammento di vuoto a Carbonia. Nel 2018 la Galleria Nazionale delle Marche, Palazzo Ducale di Urbino apre, per la prima volta, le porte del museo al contemporaneo con la mostra Gio’ Pomodoro - panta rei.
Gio’ Pomodoro, Figlia del sole, 1991, bronzo patinato verde, base in sodalite, 193 x 117 x 68 cm, Foto Stefano Maniero, Courtesy Archivio Gio’ Pomodoro e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Gio’ Pomodoro, Folla, 1992, marmo Nero del Belgio, base in marmo Rosso Levanto, 150 x 135 x 30 cm, Foto Stefano Maniero, Courtesy Archivio Gio’ Pomodoro e Eduardo Secci, Firenze, Milano
La galleria Eduardo Secci si trova a Firenze, dove è stata fondata nel 2013, e a Milano con due sedi inaugurate nel 2021 e 2022. Il suo doppio programma affianca alle mostre della galleria d’arte le proposte espositive dello spazio sperimentale indipendente NOVO.
EDUARDO SECCI Firenze
Gio’ Pomodoro, con testo critico di Sergio Risaliti
Dal 16 settembre al 23 dicembre 2022
NOVO Firenze
The Dream of Reason - Daria Dmytrenko, a cura di Edoardo Monti
Dal 16 settembre al 19 novembre 2022
Piazza Goldoni 2, Firenze / +39 055 661356 / firenze@eduardosecci.com
Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00; Inaugurazione: venerdì, 16 settembre, 11.00 - 20.00
EDUARDO SECCI Milano - Via Olmetto (NUOVA SEDE)
Remains to be seen - Chris Soal
Dal 21 settembre all’11 novembre 2022
NOVO Milano - Via Olmetto (NUOVA SEDE)
David Schnell, a cura di Pier Paolo Pancotto
Dal 21 settembre all’11 novembre 2022
Via Olmetto 1, Milano / +39 02 38248728 / milano@eduardosecci.com
Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00; Inaugurazione: mercoledì, 21 settembre, 18.00 - 21.00
EDUARDO SECCI Milano - Via Zenale
Harvest of Time - Monika Grzymala
Dal 23 settembre al 18 novembre 2022
Michael Staniak
Dal 23 settembre al 18 novembre 2022
Via Zenale 3, Milano / +39 02 38248728 / milano@eduardosecci.com
Orari: lunedì - venerdì, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00; Inaugurazione: venerdì, 23 settembre, 11.00 - 20.00
www.eduardosecci.com / gallery@eduardosecci.com
IG @eduardoseccigallery / FB @eduardoseccicontemporary
www.novo.ooo / hello@novo.ooo
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Ufficio Stampa: THE KNACK STUDIO / Tamara Lorenzi
tamara@theknackstudio.com / +39 347 0712934
info@theknackstudio.com / www.theknackstudio.com