Daniel Crews-Chubb e Kevin Francis Gray
A cura di Pier Paolo Pancotto
Eduardo Secci
Milano, dall’1 aprile al 3 giugno 2022 (prorogata)
Inaugurazione: venerdì, 1 aprile, 16.00 - 21.00
Apertura straordinaria: sabato, 2 aprile, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
Veduta della mostra, Daniel Crews-Chubb e Kevin Francis Gray, 2022, Eduardo Secci Milano, Foto The Knack Studio, Courtesy gli artisti e Eduardo Secci, Firenze, Milano
La galleria Eduardo Secci è lieta di presentare la bipersonale “Daniel Crews-Chubb e Kevin Francis Gray”, a cura di Pier Paolo Pancotto, negli spazi espositivi di Milano, dall’1 aprile al 3 giugno 2022. La mostra inaugura in concomitanza della fiera d’arte miart (dall’1 al 3 aprile 2022), a cui Eduardo Secci partecipa dedicando lo stand proprio ai due artisti.
La poetica di Daniel Crews-Chubb scaturisce dalla reiterazione di motivi figurativi che diventano strumento di indagine dell’atto stesso del dipingere. I suoi soggetti - ampiamente ispirati da raffigurazioni di diverse culture appartenenti a varie epoche -, si contraddistinguono per le pose avvolgenti e possono alludere a più riferimenti, che spaziano dalle antiche sculture di divinità, alle action figure con cui giocava da bambino fino ad espressioni del contemporaneo. L’artista interviene per numerosi strati su tele ruvide, grattando e utilizzando olio, acrilico, pittura spray, sabbia, carboncino e pastello. La superficie, definita da un lungo processo di stratificazioni, è per lui importante quanto l’immagine rappresentata.
Nell’esplorare la figura umana, Kevin Francis Gray si concentra invece sulla dimensione tattile del marmo trasmettendo un senso di delicatezza nell’abilità di plasmarlo, che rivela la volontà di sollecitare riflessioni intime. Scolpendo membra velate e volti dai tratti enfatizzati, agisce in uno spazio liminale tra astrazione e figurazione, movimento e stasi. Il suo vasto immaginario attinge ad una personale eredità culturale, unita a richiami letterari e filosofici.
L’occasione pone in dialogo le opere pittoriche di Daniel Crews-Chubb e scultoree di Kevin Francis Gray, caratterizzate da un vocabolario visivo comune che unisce il figurativo e l’astratto. Attraverso tecniche diverse, i lavori del pittore inglese e dello scultore irlandese sviscerano la materia stimolando forti introspezioni psicologiche. L’osservatore viene così incoraggiato a contemplarli intensamente e ad immergersi nei loro volumi, incavi e dettagli, lasciandosi trasportare in un vorticoso percorso di miti, apparizioni che si palesano per poi scomparire, colori ed elaborate texture.
La mostra sarà visibile anche on-line: www.eduardosecci.com/it/exhibitions.
A similar attitude
Daniel Crews-Chubb & Kevin Francis Gray
Testo curatoriale di Pier Paolo Pancotto
Kevin Francis Gray, (Armagh, 1972) è uno scultore che ha studiato al National College Of Art and Design di Dublino (1995), alla School of Art Institute di Chicago (1996) ed alla Goldsmiths University di Londra (1999). Vive e lavora a Londra e Pietrasanta. Daniel Crews-Chubb (Northampton, 1984) è un pittore che ha studiato al Chelsea College of Arts (2009) ed alla Turps Art School (2013) di Londra. Vive e lavora a Londra.
Si tratta di due artisti diversi sotto il profilo individuale e professionale, anagrafico e logistico, culturale e sociale. Tuttavia, un’attitudine simile li unisce e li pone, sorprendentemente, in dialogo. Si tratta della comune tendenza a volgere il proprio linguaggio d’elezione -pittura per il primo, scultura per il secondo- verso ambiti alternativi a quelli d’origine e di virarlo nel dominio di quello opposto. Vale a dire: il primo, con le sue sculture, raggiunge esiti pittorici; il secondo, con i suoi dipinti, plastici, sia sotto il profilo tecnico che semantico. Questo continuo sconfinamento fa da leitmotiv alle loro ricerche ponendole virtualmente nella medesima dimensione operativa pur nella spiccata eterogeneità linguistica e tecnica che ne contraddistingue l’impianto di fondo.
La mostra di Milano focalizza la propria attenzione su queste affinità elettive e le mette in evidenza attraverso alcuni lavori che, disposti assieme come a comporre un’unica, grande installazione, testimoniano le divergenze e le convergenze iconografiche, iconologiche e metodologiche che alimentano il dialogo tra i due artisti.
Per l’occasione, Kevin Francis Gray propone delle sculture in marmo del 2021-22 e alcuni bronzi del 2017; Daniel Crews-Chubb una serie di dipinti del 2022. Entrambi gli autori adottano una sintassi che slitta costantemente tra figurazione e astrazione e che trae spunto dal dato reale (sia esso rappresentato da un individuo che da un’entità animale o vegetale) per riflettere, più in generale, sul ruolo che la pittura e la scultura possono avere oggi, riconsiderandone funzione e confini, caratteristiche e finalità nell’ambito della creatività contemporanea. Un procedimento, questo, ove l’indagine linguistica ha quasi sempre la meglio sulla rappresentazione del soggetto, ridotto, talvolta, a mero pretesto per l’atto creativo, da sempre centrale nell’azione dei due artisti. La ripetizione di immagini spesso simili tra loro e prive di uno specifico codice identificativo, costituisce, infatti, un veicolo attraverso cui condurre la loro esplorazione sulle discipline artistiche ed il senso che può assumere oggi l’atto stesso di dipingere e scolpire, sia sul piano etico che intellettuale.
Nel corso di tali indagini, Kevin Francis Gray esalta soprattutto la dimensione tattile del marmo plasmandolo con un andamento morbido, fatto di passaggi fluidi e di velature che lo inducono a sconfinare, idealmente, nel territorio della pittura, in particolare, quella tonale ove ogni colore è declinato in tutte le sue possibili gradazioni cromatiche. Allo stesso modo, è come se egli sfumasse la superficie della pietra (ma anche del bronzo o di altre leghe metalliche) dando luogo a variazioni minime, talvolta millimetriche, della materia, sia a rilievo che ad incavo.
Daniel Crews-Chubb, invece, sublima la componente materica dei suoi colori -olio, acrilico, spray, sabbia, carboncino, pastello- applicandoli a strati sulla tela e lasciandoli affiorare sul piano con una forte evidenza, a volte brutale, riecheggiando, così, atmosfere prossime a quelle dell’Espressionismo, soprattutto nelle vesti di Die Brücke, o dell’Art Brut. In tal modo, egli approda in una dimensione quasi plastica e, muovendosi tra piani sovrapposti e estensioni tridimensionali, offre emblematicamente una propria, originale reinterpretazione del fare scultura.
Ad accomunare i due artisti e ad articolare ulteriormente il loro dialogo si aggiunge anche lo speciale legame che ciascuno di essi ha stretto e coltiva con la storia e la cultura italiana, maturato nel corso di ripetute esperienze sul territorio, sia di tipo individuale che professionale. Un legame che affiora soprattutto nella singolare capacità di confrontarsi con le tecniche artistiche tradizionali oltre che con l’immaginario visivo e semantico classico, pur rimanendo saldamente testimoni del loro tempo.
Pier Paolo Pancotto è curatore del programma espositivo Art Club di Villa Medici - Accademia di Francia a Roma.
Daniel Crews-Chubb, Humanoid 1 (Veronese green and pink), 2022, olio, oil stick, acrilico, inchiostro, carboncino, vernice spray, sabbia, pomice gel coarse e collage di tessuti su tela, 180 x 120 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy l’artista e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Daniel Crews-Chubb, Venus (magenta, pink and green), 2022, olio, oil stick, acrilico, inchiostro, carboncino, vernice spray, sabbia, pomice gel coarse e collage di tessuti su tela, 180 x 120 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy l’artista e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Daniel Crews-Chubb (1984, Northampton, Inghilterra) vive e lavora a Londra. Si è formato al Chelsea College of Art and Design (2009) a Londra, dove successivamente ha studiato pittura alla Turps Art School (2013). I lavori dell’arista sono stati presentati in musei e gallerie, come Timothy Taylor Gallery (Londra, New York), Roberts Projects (Los Angeles), Choi & Lager Gallery (Seoul), Powerlong Museum (Shanghai), Hastings Contemporary (Hastings). Nel 2021, l’English Heritage gli ha commissionato la mostra personale “The Consequences of Play” al Wellington Arch a Londra. Nel 2023 esporrà all’Ashmolean Museum ad Oxford. Le sue opere sono incluse in prestigiose collezioni, tra cui quelle del Denver Art Museum, The Long Museum (Shanghai) e Hall Art Foundation (New York).
Kevin Francis Gray, dettaglio, Ulster Boy (Maquette), 2022, marmo Statuario su base di legno, misure complessive 174 x 30,5 x 28,5 cm, scultura 60 x 25 x 26 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Kevin Francis Gray Studio e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Kevin Francis Gray, dettaglio, Bust of Aoife's Son, 2022, marmo Port Lauren su base di legno, misure complessive 159 x 32,5 x 32,5 cm, scultura 38 x 29,5 x 26,5 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Kevin Francis Gray Studio e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Kevin Francis Gray (1972, Armagh, Irlanda del Nord) vive e lavora tra Londra e Pietrasanta. L’artista affronta, attraverso la scultura, le complesse relazioni tra astrazione, figurazione e ritratto. La sua ricerca investiga il confine tra la società contemporanea e l’antichità, riverberando l'estetica del neoclassicismo. Si è formato al National College of Art and Design di Dublino (1995) e alla School of the Art Institute of Chicago (1996), per poi proseguire con il Master Fine Art al Goldsmiths College di Londra (1999). Le sue opere sono state esposte in Inghilterra alla Royal Academy (Londra) e al Sudeley Castle (Winchcombe, Gloucestershire), in Irlanda al Crawford Art Centre (Cork), al Dublin Castle (Dublino) e alla Castletown House (Celbridge), in Italia al Museo Stefano Bardini (Firenze) e al Palazzo delle Arti Napoli (Napoli), in Francia al MAC VAL - Musée d'Art contemporain du Val-de-Marne (Parigi), al Musée d’art moderne de Saint-Étienne métropole (Saint-Priest-en-Jarez) e alla Villa Santo Sospir (Saint-Jean-Cap-Ferrat), nei Paesi Bassi al Nieuw Dakota (Amsterdam), in Spagna all’Artium, Centro-Museo Vasco de Arte Contemporáneo (Vitoria-Gasteiz), in Israele al Tel Aviv Museum of Art (Tel Aviv) e in Canada al Musée national des beaux-arts du Québec (Québec).
Eduardo Secci è stata fondata nel 2013 a Firenze e da giugno 2021 ha sede anche a Milano. Entrambi gli spazi presentano un doppio programma, che alle mostre della galleria affianca le proposte espositive di NOVO, il suo nuovo spazio sperimentale indipendente.
In coincidenza di miart, Eduardo Secci Milano inaugura la mostra bipersonale “Daniel Crews-Chubb e Kevin Francis Gray”, venerdì 1 aprile (16.00 - 21.00), e prevede l’apertura straordinaria di sabato 2 aprile (10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00).
Inoltre, ai due artisti è dedicato lo stand della galleria alla fiera d’arte miart a Milano, dall’1 al 3 aprile 2022.
Kevin Francis Gray, dettaglio, Ceridwen Rising, 2022, marmo di Carrara su base di acciaio, misure complessive 173 x 96 x 86 cm, scultura 80 x 86,5 x 76,5 cm, altezza base scultura 10 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Kevin Francis Gray Studio e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Eduardo Secci Milano (Via Zenale)
Daniel Crews-Chubb e Kevin Francis Gray
A cura di Pier Paolo Pancotto
Dall’1 aprile al 3 giugno 2022 (prorogata)
Inaugurazione: venerdì, 1 aprile, 16.00 - 21.00
Via Zenale 3, Milano / +39 02 38248728 / milano@eduardosecci.com / Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
Eduardo Secci Milano (Via Olmetto) NUOVA SEDE
Unmatter - Joshua Hagler, Luisa Rabbia, Maja Ruznic
A cura di Alberto Fiz
Dal 28 aprile al 5 agosto 2022
NOVO Milano (Via Olmetto) NUOVA SEDE
Tillman Kaiser
A cura di Pier Paolo Pancotto
Dal 28 aprile al 5 agosto 2022
Inaugurazione: giovedì, 28 aprile, 18.00 - 21.00
Via Olmetto 1, Milano / milano@eduardosecci.com / Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
Eduardo Secci Firenze
a question of vibrancy/earthly sight - Natalie Ball, Khari Johnson-Ricks, Maria Maea, Azikiwe Mohammed, Devin N. Morris, Ambrose Rhapsody Murray, Elise Peterson, Adee Roberson, Khalif Tahir Thompson
A cura di Essence Harden
Dal 25 marzo al 21 maggio 2022
Piazza Goldoni 2, Firenze / +39 055 661356 / firenze@eduardosecci.com / Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
www.eduardosecci.com / gallery@eduardosecci.com / IG @eduardoseccigallery / FB @eduardoseccicontemporary
www.novo.ooo / hello@novo.ooo / IG @novo_projects / FB @NOVOprojects
Video delle mostre con introduzioni degli artisti e curatori: www.eduardosecci.com/it/exhibitions - www.novo.ooo/it/exhibitions
Chiusura festività di Pasqua: da venerdì 15 a lunedì 18 aprile 2022
Ufficio Stampa: THE KNACK STUDIO / Tamara Lorenzi
tamara@theknackstudio.com / +39 347 0712934
info@theknackstudio.com / www.theknackstudio.com
Daniel Crews-Chubb e Kevin Francis Gray
A cura di Pier Paolo Pancotto
Eduardo Secci
Milano, dall’1 aprile al 3 giugno 2022 (prorogata)
Inaugurazione: venerdì, 1 aprile, 16.00 - 21.00
Apertura straordinaria: sabato, 2 aprile, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
Veduta della mostra, Daniel Crews-Chubb e Kevin Francis Gray, 2022, Eduardo Secci Milano, Foto The Knack Studio, Courtesy gli artisti e Eduardo Secci, Firenze, Milano
La galleria Eduardo Secci è lieta di presentare la bipersonale “Daniel Crews-Chubb e Kevin Francis Gray”, a cura di Pier Paolo Pancotto, negli spazi espositivi di Milano, dall’1 aprile al 3 giugno 2022. La mostra inaugura in concomitanza della fiera d’arte miart (dall’1 al 3 aprile 2022), a cui Eduardo Secci partecipa dedicando lo stand proprio ai due artisti.
La poetica di Daniel Crews-Chubb scaturisce dalla reiterazione di motivi figurativi che diventano strumento di indagine dell’atto stesso del dipingere. I suoi soggetti - ampiamente ispirati da raffigurazioni di diverse culture appartenenti a varie epoche -, si contraddistinguono per le pose avvolgenti e possono alludere a più riferimenti, che spaziano dalle antiche sculture di divinità, alle action figure con cui giocava da bambino fino ad espressioni del contemporaneo. L’artista interviene per numerosi strati su tele ruvide, grattando e utilizzando olio, acrilico, pittura spray, sabbia, carboncino e pastello. La superficie, definita da un lungo processo di stratificazioni, è per lui importante quanto l’immagine rappresentata.
Nell’esplorare la figura umana, Kevin Francis Gray si concentra invece sulla dimensione tattile del marmo trasmettendo un senso di delicatezza nell’abilità di plasmarlo, che rivela la volontà di sollecitare riflessioni intime. Scolpendo membra velate e volti dai tratti enfatizzati, agisce in uno spazio liminale tra astrazione e figurazione, movimento e stasi. Il suo vasto immaginario attinge ad una personale eredità culturale, unita a richiami letterari e filosofici.
L’occasione pone in dialogo le opere pittoriche di Daniel Crews-Chubb e scultoree di Kevin Francis Gray, caratterizzate da un vocabolario visivo comune che unisce il figurativo e l’astratto. Attraverso tecniche diverse, i lavori del pittore inglese e dello scultore irlandese sviscerano la materia stimolando forti introspezioni psicologiche. L’osservatore viene così incoraggiato a contemplarli intensamente e ad immergersi nei loro volumi, incavi e dettagli, lasciandosi trasportare in un vorticoso percorso di miti, apparizioni che si palesano per poi scomparire, colori ed elaborate texture.
La mostra sarà visibile anche on-line: www.eduardosecci.com/it/exhibitions.
A similar attitude
Daniel Crews-Chubb & Kevin Francis Gray
Testo curatoriale di Pier Paolo Pancotto
Kevin Francis Gray, (Armagh, 1972) è uno scultore che ha studiato al National College Of Art and Design di Dublino (1995), alla School of Art Institute di Chicago (1996) ed alla Goldsmiths University di Londra (1999). Vive e lavora a Londra e Pietrasanta. Daniel Crews-Chubb (Northampton, 1984) è un pittore che ha studiato al Chelsea College of Arts (2009) ed alla Turps Art School (2013) di Londra. Vive e lavora a Londra.
Si tratta di due artisti diversi sotto il profilo individuale e professionale, anagrafico e logistico, culturale e sociale. Tuttavia, un’attitudine simile li unisce e li pone, sorprendentemente, in dialogo. Si tratta della comune tendenza a volgere il proprio linguaggio d’elezione -pittura per il primo, scultura per il secondo- verso ambiti alternativi a quelli d’origine e di virarlo nel dominio di quello opposto. Vale a dire: il primo, con le sue sculture, raggiunge esiti pittorici; il secondo, con i suoi dipinti, plastici, sia sotto il profilo tecnico che semantico. Questo continuo sconfinamento fa da leitmotiv alle loro ricerche ponendole virtualmente nella medesima dimensione operativa pur nella spiccata eterogeneità linguistica e tecnica che ne contraddistingue l’impianto di fondo.
La mostra di Milano focalizza la propria attenzione su queste affinità elettive e le mette in evidenza attraverso alcuni lavori che, disposti assieme come a comporre un’unica, grande installazione, testimoniano le divergenze e le convergenze iconografiche, iconologiche e metodologiche che alimentano il dialogo tra i due artisti.
Per l’occasione, Kevin Francis Gray propone delle sculture in marmo del 2021-22 e alcuni bronzi del 2017; Daniel Crews-Chubb una serie di dipinti del 2022. Entrambi gli autori adottano una sintassi che slitta costantemente tra figurazione e astrazione e che trae spunto dal dato reale (sia esso rappresentato da un individuo che da un’entità animale o vegetale) per riflettere, più in generale, sul ruolo che la pittura e la scultura possono avere oggi, riconsiderandone funzione e confini, caratteristiche e finalità nell’ambito della creatività contemporanea. Un procedimento, questo, ove l’indagine linguistica ha quasi sempre la meglio sulla rappresentazione del soggetto, ridotto, talvolta, a mero pretesto per l’atto creativo, da sempre centrale nell’azione dei due artisti. La ripetizione di immagini spesso simili tra loro e prive di uno specifico codice identificativo, costituisce, infatti, un veicolo attraverso cui condurre la loro esplorazione sulle discipline artistiche ed il senso che può assumere oggi l’atto stesso di dipingere e scolpire, sia sul piano etico che intellettuale.
Nel corso di tali indagini, Kevin Francis Gray esalta soprattutto la dimensione tattile del marmo plasmandolo con un andamento morbido, fatto di passaggi fluidi e di velature che lo inducono a sconfinare, idealmente, nel territorio della pittura, in particolare, quella tonale ove ogni colore è declinato in tutte le sue possibili gradazioni cromatiche. Allo stesso modo, è come se egli sfumasse la superficie della pietra (ma anche del bronzo o di altre leghe metalliche) dando luogo a variazioni minime, talvolta millimetriche, della materia, sia a rilievo che ad incavo.
Daniel Crews-Chubb, invece, sublima la componente materica dei suoi colori -olio, acrilico, spray, sabbia, carboncino, pastello- applicandoli a strati sulla tela e lasciandoli affiorare sul piano con una forte evidenza, a volte brutale, riecheggiando, così, atmosfere prossime a quelle dell’Espressionismo, soprattutto nelle vesti di Die Brücke, o dell’Art Brut. In tal modo, egli approda in una dimensione quasi plastica e, muovendosi tra piani sovrapposti e estensioni tridimensionali, offre emblematicamente una propria, originale reinterpretazione del fare scultura.
Ad accomunare i due artisti e ad articolare ulteriormente il loro dialogo si aggiunge anche lo speciale legame che ciascuno di essi ha stretto e coltiva con la storia e la cultura italiana, maturato nel corso di ripetute esperienze sul territorio, sia di tipo individuale che professionale. Un legame che affiora soprattutto nella singolare capacità di confrontarsi con le tecniche artistiche tradizionali oltre che con l’immaginario visivo e semantico classico, pur rimanendo saldamente testimoni del loro tempo.
Pier Paolo Pancotto è curatore del programma espositivo Art Club di Villa Medici - Accademia di Francia a Roma.
Daniel Crews-Chubb, Humanoid 1 (Veronese green and pink), 2022, olio, oil stick, acrilico, inchiostro, carboncino, vernice spray, sabbia, pomice gel coarse e collage di tessuti su tela, 180 x 120 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy l’artista e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Daniel Crews-Chubb, Venus (magenta, pink and green), 2022, olio, oil stick, acrilico, inchiostro, carboncino, vernice spray, sabbia, pomice gel coarse e collage di tessuti su tela, 180 x 120 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy l’artista e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Daniel Crews-Chubb (1984, Northampton, Inghilterra) vive e lavora a Londra. Si è formato al Chelsea College of Art and Design (2009) a Londra, dove successivamente ha studiato pittura alla Turps Art School (2013). I lavori dell’arista sono stati presentati in musei e gallerie, come Timothy Taylor Gallery (Londra, New York), Roberts Projects (Los Angeles), Choi & Lager Gallery (Seoul), Powerlong Museum (Shanghai), Hastings Contemporary (Hastings). Nel 2021, l’English Heritage gli ha commissionato la mostra personale “The Consequences of Play” al Wellington Arch a Londra. Nel 2023 esporrà all’Ashmolean Museum ad Oxford. Le sue opere sono incluse in prestigiose collezioni, tra cui quelle del Denver Art Museum, The Long Museum (Shanghai) e Hall Art Foundation (New York).
Kevin Francis Gray, dettaglio, Ulster Boy (Maquette), 2022, marmo Statuario su base di legno, misure complessive 174 x 30,5 x 28,5 cm, scultura 60 x 25 x 26 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Kevin Francis Gray Studio e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Kevin Francis Gray, dettaglio, Bust of Aoife's Son, 2022, marmo Port Lauren su base di legno, misure complessive 159 x 32,5 x 32,5 cm, scultura 38 x 29,5 x 26,5 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Kevin Francis Gray Studio e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Kevin Francis Gray (1972, Armagh, Irlanda del Nord) vive e lavora tra Londra e Pietrasanta. L’artista affronta, attraverso la scultura, le complesse relazioni tra astrazione, figurazione e ritratto. La sua ricerca investiga il confine tra la società contemporanea e l’antichità, riverberando l'estetica del neoclassicismo. Si è formato al National College of Art and Design di Dublino (1995) e alla School of the Art Institute of Chicago (1996), per poi proseguire con il Master Fine Art al Goldsmiths College di Londra (1999). Le sue opere sono state esposte in Inghilterra alla Royal Academy (Londra) e al Sudeley Castle (Winchcombe, Gloucestershire), in Irlanda al Crawford Art Centre (Cork), al Dublin Castle (Dublino) e alla Castletown House (Celbridge), in Italia al Museo Stefano Bardini (Firenze) e al Palazzo delle Arti Napoli (Napoli), in Francia al MAC VAL - Musée d'Art contemporain du Val-de-Marne (Parigi), al Musée d’art moderne de Saint-Étienne métropole (Saint-Priest-en-Jarez) e alla Villa Santo Sospir (Saint-Jean-Cap-Ferrat), nei Paesi Bassi al Nieuw Dakota (Amsterdam), in Spagna all’Artium, Centro-Museo Vasco de Arte Contemporáneo (Vitoria-Gasteiz), in Israele al Tel Aviv Museum of Art (Tel Aviv) e in Canada al Musée national des beaux-arts du Québec (Québec).
Eduardo Secci è stata fondata nel 2013 a Firenze e da giugno 2021 ha sede anche a Milano. Entrambi gli spazi presentano un doppio programma, che alle mostre della galleria affianca le proposte espositive di NOVO, il suo nuovo spazio sperimentale indipendente.
In coincidenza di miart, Eduardo Secci Milano inaugura la mostra bipersonale “Daniel Crews-Chubb e Kevin Francis Gray”, venerdì 1 aprile (16.00 - 21.00), e prevede l’apertura straordinaria di sabato 2 aprile (10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00).
Inoltre, ai due artisti è dedicato lo stand della galleria alla fiera d’arte miart a Milano, dall’1 al 3 aprile 2022.
Kevin Francis Gray, dettaglio, Ceridwen Rising, 2022, marmo di Carrara su base di acciaio, misure complessive 173 x 96 x 86 cm, scultura 80 x 86,5 x 76,5 cm, altezza base scultura 10 cm, Foto The Knack Studio, Courtesy Kevin Francis Gray Studio e Eduardo Secci, Firenze, Milano
Eduardo Secci Milano (Via Zenale)
Daniel Crews-Chubb e Kevin Francis Gray
A cura di Pier Paolo Pancotto
Dall’1 aprile al 3 giugno 2022 (prorogata)
Inaugurazione: venerdì, 1 aprile, 16.00 - 21.00
Via Zenale 3, Milano / +39 02 38248728 / milano@eduardosecci.com / Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
Eduardo Secci Milano (Via Olmetto) NUOVA SEDE
Unmatter - Joshua Hagler, Luisa Rabbia, Maja Ruznic
A cura di Alberto Fiz
Dal 28 aprile al 5 agosto 2022
NOVO Milano (Via Olmetto) NUOVA SEDE
Tillman Kaiser
A cura di Pier Paolo Pancotto
Dal 28 aprile al 5 agosto 2022
Inaugurazione: giovedì, 28 aprile, 18.00 - 21.00
Via Olmetto 1, Milano / milano@eduardosecci.com / Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
Eduardo Secci Firenze
a question of vibrancy/earthly sight - Natalie Ball, Khari Johnson-Ricks, Maria Maea, Azikiwe Mohammed, Devin N. Morris, Ambrose Rhapsody Murray, Elise Peterson, Adee Roberson, Khalif Tahir Thompson
A cura di Essence Harden
Dal 25 marzo al 21 maggio 2022
Piazza Goldoni 2, Firenze / +39 055 661356 / firenze@eduardosecci.com / Orari: martedì - sabato, 10.00 - 13.30 / 14.30 - 19.00
www.eduardosecci.com / gallery@eduardosecci.com / IG @eduardoseccigallery / FB @eduardoseccicontemporary
www.novo.ooo / hello@novo.ooo / IG @novo_projects / FB @NOVOprojects
Video delle mostre con introduzioni degli artisti e curatori: www.eduardosecci.com/it/exhibitions - www.novo.ooo/it/exhibitions
Ufficio Stampa: THE KNACK STUDIO / Tamara Lorenzi
tamara@theknackstudio.com / +39 347 0712934
info@theknackstudio.com / www.theknackstudio.com